• La storia della sguatterina più famosa del mondo piace un casino, forse per la sua capacità di trovare vestiti fantastici con cui sbaragliare tutte alle feste.

    C'era una svolta
Archivio: aprile 2016

FullSizeRender (5)Vivo da più di quarant’anni nel mio quartiere e ancora non so il nome delle cassiere del supermercato sotto casa, né quello della panettiera, figurarsi quelli dei dipendenti dell’ufficio postale. Eppure son tutte persone gradevolissime. Un sorriso, un pagamento, un buongiorno e via. Un equilibrio che si regge da decenni, senza mai barcollare.

Io, lo ammetto, ho alcuni problemi: sono miope, sono distratta, non sono fisionomista e ho la memoria di un pesce rosso. Anziano. Quando cammino per strada, penso a mille cose contemporaneamente, e potrei non riconoscere mia cugina. Quindi, se mi togliete una persona dal contesto abituale, mi rimane solo l’impressione di averla già vista da qualche parte, ma chissà dove. Anche se è stata una mia collega per dieci anni.

E poi sono timida. Chi mi conosce non ci crede, ma chi mi conosce bene, lo sa. Non parlo con nessuno perché ho paura di disturbare.

Ma l’estate scorsa è arrivata Freccia.

E siccome questo è un racconto che ho scritto per LiguriTutti, un progetto di Marco Preve e Ferruccio Sansa, potete continuare a leggerlo qui.

Venerdì presento, a Genova, Antonietta Pastore – scrittrice per Einaudi e traduttrice di importanti autori giapponesi, tra cui Murakami – e il suo ultimo romanzo Mia amata Yuriko.
Una storia d’amore, di guerra, di attesa, di silenzi, di accoglienza, di famiglia. Di vita.
Un romanzo pieno di grazia che sa emozionare, scoprire, appassionare e scoppiare come una bomba, atomica ed emotiva.

Se venerdì siete a Genova, venite a passare un’ora con noi, ci farà piacere. Ci sarà anche Angela Rastelli, editor Einaudi. Una chicca, in una presentazione.
Se non potete esserci, regalatevi comunque questo libro.

Mia amata Yuriko, presentazione a Genova

Barbara copertinarioSe vi va di passare una giornata insieme a me a parlare di scrittura, di lettura e di ironia, vi offro due città e due date per farlo – sabato 16 aprile a Milano e sabato 21 maggio a Tortona – dove terrò il mio laboratorio di scrittura ironica Come lanciare meringhe a un castello.

Passeremo una giornata a scrivere, a raccontare, a guardare cambiando prospettiva, a smontare, a sdrammatizzare. Osserveremo dolori, rabbie o fatti banali e li trasformeremo in qualcosa di diverso, di inatteso, di imprevisto.
Faremo agguati dietro l’angolo, capovolgeremo il binocolo, sorprenderemo e ci sorprenderemo, toccheremo le viscere e riacciufferemo le lacrime prima che scendano, rovesciandole in una risata.
E anche se il sarcasmo con certe persone è utile quanto lanciare meringhe a un castello, come dice Sir Terence David John Pratchett, noi ci proveremo.
Perché siamo altre persone.

MILANO – Sabato 16 aprile 2016 – Circolo Acli Terre e Libertà in Via Don Bosco 7 (MM3 Lodi o Brenta), dalle 10 alle 17 con un’oretta di pausa pranzo.
Trovate tutti i dettagli qui.
Per iscrizioni e informazioni: info@acamar.org
Riduzioni per i soci di Terre e Libertà, per i soci ACLI, per gli Scrittori Pigri 2014 e 2016.

TORTONASabato 21 maggio 2016Libreria Namastè in Via Sarina 33, dalle 10 alle 17 con un’oretta di pausa pranzo.
Presto tutti i dettagli ma, intanto, per iscrizioni e informazioni: 0131.813174 (parlate con Elisa e Francesca, le due mitiche libraie della Namastè).

Fiorio - Qualcosa-di-vero CoverOggi Qualcosa di vero compie un anno.

Un anno di presentazioni, letture, chiacchiere, risate, confessioni, chilometri, interviste, recensioni, cappelli buffi, funghetti rossi, nuove amicizie, laboratori, progetti futuri, foto ridicole, affetto, fiabe vere, draghi sparsi, messaggi, dediche e lavoro di squadra.

Qualcosa di vero mi ha dato tanto. Tantissimo. E non ha ancora smesso, grazie a voi che lo avete letto, amato, regalato, citato, che ne avete parlato, che lo avete consigliato, che mi avete scritto, raccontato, chiesto.
Siete stati una moltitudine fantastica e mi dicono che non state smettendo di moltitudinare.
E io mi commuovo un po’, anche se faccio sempre finta di no, che io sono quella ironica, caustica, con il ghigno pronto e la dissacrazione in tasca, però voi mi fregate, dannazione, mi fregate perché siete, sul serio, qualcosa di vero.

Grazie.

Schermata 2016-04-05 alle 18.51.28Sono stata contattata da Buster, un’agenzia di servizi editoriali creata da alcuni professionisti attivi da anni, a vario titolo, nel mondo dell’editoria e del commercio librario.

Mi hanno chiesto se potevo rispondere a una loro intervista riguardo la mia esperienza con la pubblicazione dei miei libri, soprattutto con l’editing, e hanno anche voluto sapere la mia opinione sull’auto-pubblicazione.
Lì per lì ho avuto un po’ di scrupoli: loro sono persone serie e professionali, ma offrono anche un servizio di auto-pubblicazione e io, sull’auto-pubblicazione, arriccio sempre il naso.
“Guardate che non ne parlerò benissimo, io la sconsiglio sempre ai miei Scrittori Pigri e agli allievi dei miei laboratori di scrittura” gli ho risposto. “Siete sicuri di voler pubblicare la mia opinione a riguardo?”.
Erano sicurissimi, perché, mi hanno detto, la pensiamo in modo molto simile e per questo loro hanno deciso di creare Buster (e salvare un po’ di esordienti dall’Editoria a pagamento, oltre che dalle brutte figure con libri raffazzonati e di tristanzuola presentazione).

Cosa facciano i tipi di Buster ve lo lascio scoprire da soli, e vi lascio scoprire da soli cosa ho risposto quando mi hanno chiesto come sono arrivata alla mia prima pubblicazione, che differenze ci sono state tra il primo manoscritto e l’edizione stampata, la mia esperienza con l’editing, quanto partecipo alla costruzione del mio libro (a prescindere dal testo, ovviamente), cosa ne penso del self-publishing e quali consigli do agli esordienti in cerca di pubblicazione. Trovate tutte le mie risposte qui.

Vi anticipo che mi sono divertita con le mie solite analogie.