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Quando si avvicina la fatidica e purtroppo indimenticabile data del mio compleanno, ecco un sibilante sottecchioso crescendo di indagini più o meno celate di amici e parenti.
Perchè io, pare, sono difficilissima sui regali, anche se in realtà sono io che non so cosa voglio.

Ma se devo sbizzarrirmi senza pormi limiti, vediamo un po', fatemi pensare...

Bè, ho ancora nel cuore quell'anello che ho provato da Tiffany e da anni vorrei poter mettere un po' dei miei libri nella Ptolomeo, ma desidero tanto anche uno di quei pranzi tutti a base di tartufo (quello bianco, quello vero) in uno di quei fantastici ristoranti ad Alba o, diciamolo, una tre giorni in una Spa, tra libri, massaggi e ottima cucina per esempio qui, cosa che però mi ricorda di non aver mai fatto una vacanza in uno di quegli atolli paradisiaci (ahimè, son troppo grande per chiedere di andare a WaltDisneyWorld). Ma per cominciare mi servirebbe una buona valigia, con le ruote possibilmente. Di trolley ne ho a bizzeffe ma mi manca qualcosa di più capiente, di quelle che si imbarcano sugli aerei se si va, per dire, a New York. Suggerite morbida o rigida?

Se poi qualcuno vuol fare la posta alla mia lavastoviglie che ha già compiuto 15 anni e al mio microonde che ne ha compiuti 17, in attesa che esalino l'ultimo respiro, si accomodi, non manca molto, e già che c'è, avesse mai voglia di montarmi le tende in giro per casa, dare il bianco alle pareti, aggiustarmi la porta blindata e restaurarne la scultura in legno che la copre, bè, si aggiudicherebbe un piedistallo oltre che la soluzione dei miei regali per i prossimi decenni.

Come ogni donna è inutile aggiungere che emetterei gridolini di femminile giuoiua per un paio di scarpe come dico io, un paio di stivali come dico io, un paio di vestiti come dico io, un paio di maglie come dico io. Il problema è che "come dico io" non trovo mai niente in giro.

E come ogni donna mi capita di aver bisogno della parrucchiera e della manicure per i periodici necessari restauri. A questo proposito, ho sentito dire che ai confini della paranoia vanno tantissimo la bava di lumaca e il siero di vipera. Ora, le lumache ve le lascio tutte ma piuttosto che mettermi la crema antiemorroidi per il contorno occhi come suggeriscono gli alternativi, preferirei restare su un classico siero di vipera che tutto sommato fa tanto regina dell'antichità.

Poi, certo, avrei bisogno di un nuovo bluetooth e, con la mia mania di essere sempre connessa, forse una pennetta con la flat potrebbe rendermi liberi i movimenti e, che so, il robot che pulisce casa da solo e fa compagnia ai gatti. Vabbè, ma che robot, fate direttamente un maggiordomo. Vivo. E dannatamente bello, va da sè.

I libri sono sempre un ottimo regalo ma senza l'obbligo di leggerli -perchè se non mi piacciono sbuffo fuoco dalle narici e per vendetta faccio orecchiette alle pagine- e senza offesa se li vado a cambiare: vi garantisco che restano un dono apprezzato, così come abbonamenti al cinema (molto apprezzata la multisala al Porto Antico).

E per i melomani (si astengano gli appassionati di musica italiana e di Zuppedicoglioni, thanks) c'è sempre la sfida a riempire la mia profondissima lacuna musicale (non torturatemi col jazz, però). Nel dubbio, Mario Biondi ascoltatevelo voi.

Infine, se volete gastronomizzare, c'è l'imbarazzo della scelta sulle cibarie di cui vado matta: cassata al forno di Palermo, torta Barozzi di Modena e dintorni, Montebianco di Barberis (pasticceria genovese), crema Caffarel fondente, castagne (ma niente con la farina di castagne!!!), fontina (sì, mi piace da matti, embè?) e porcini sott'olio con bacche di ginepro. Ovviamente il tutto accompagnato da buoni per dietologi e massaggi drenanti e tonificanti.
Lasciate pure a casa bottiglie di vino e champagne, che tanto non bevo.

Detto ciò: portatemi fuori, fatemi ridere, abbracciatemi stretta e ditemi che non li dimostro. Mi basta per essere contenta.
Anche perchè la vera lista è fatta di desideri che non potete esaudire con soldi, pacchetti e nastri colorati.

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