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So di non dire qualcosa di particolarmente arguto e originale, ma sto morendo di caldo.
Sudo da ferma. Ferma e seduta. Ferma, seduta e con le finestre aperte.
Ecco, sarà quello: entra aria calda.
Perchè là fuori, diamine, c'è il Grande Phon.

NOTA: Il Grande Phon, mi è appena stato rivelato da un'illuminazione pre-mortem, è la divinità più vendicativa delle divinità stagionali. E' quello che per tutto l'inverno e la primavera si è trattenuto sbuffando e ascoltando le nostre lamentele sulle temperature e sulle piogge incessanti e che ora impazza per i mesi a sua disposizione gracchiando Volevate il caldo? Eh? Volevate il caldo, stupidi mortali? Allora, lo volevate o no? Eccovelo! e giù a soffiare aria vulcanica.

Non so voi, ma io che soffro di bassa pressione ho il cervello marinato, i pensieri liquidi e i ritmi di un bradipo che dorme.
Io e i gatti.
L'unica attiva in casa è la lavatrice che lava e centrifuga con una frenesia ansiogina e poi strimpella la sua canzoncina per avvisare d'aver finito, entusiasta e vispa come al primo lavaggio.
Ci innervosisce, ma non abbiamo la forza di reagire.

Credo anche sia colpa del caldo se oggi ho comprato un vestitino rosso e frivolo. Che dubito metterò mai.
Nel momento stesso in cui prendevo il sacchetto mi chiedevo "Cosa cazzo ho fatto?"
Credo anche sia colpa del caldo se ho comprato un paio di scarpe aperte e con un tacco 8.
Credo sostanzialmente sia colpa del caldo per tutta la serie di cazzate che sto facendo e dicendo da alcuni giorni.

Al momento riesco a malapena a muovere le dita sulla tastiera, la testa è sulla giostra che gira, le sinapsi si muovono lente e ubriache e l'unica cosa di cui sono certa è che non sbatterò la testa da qualche parte quando sverrò perchè ho avuto l'accortezza di sdraiarmi.

Tranquilli, non durerà a lungo.
Se ora venisse qui qualcuno a misurarmi la pressione mi attaccherebbe un'etichetta all'alluce e mi farebbe portare in un posto bello fresco.

Per favore, non seppellitemi col vestitino rosso.

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