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Quando tempo fa un'amica mi ha telefonato allarmata per chiedermi Tutto bene? con quel tono preoccupato di chi in realtà è assolutamente certo che no, non vada tutto bene per niente, mi è suonato un campanello d'allarme.
Perché era così in ansia per me?
Perché quel giorno non avevo scritto niente sulla mia bacheca di facebook.

Oh. Mio. Dio.

Come un'illuminazione mistica mi si è svelato un sottomondo che fino a quel momento mi era sfuggito: la gente prende sul serio facebook. Peggio: la gente SI prende sul serio su facebook.

C'è chi litiga, chi si corteggia, chi si innamora, chi si lascia, chi manda messaggi subliminali, chi li raccoglie, chi li cerca disperatamente, chi è convinto di trovarne, chi ci vive, chi ne è dipendente, chi non ti considera se non ti trova lì, chi ti approva, chi ti disapprova, chi interpreta ogni minimo segnale compresa l'assenza di segnali, chi controlla qualcun altro, chi fa la cronaca in diretta della sua (spesso noiosa) giornata, chi ti tagga (vogliamo parlare di questa mania orrenda?), chi lancia insopportabili catene, chi ti inonda di comunicati politici, di video musicali, di aforismi patetici, di gift, di kiss, di test e chi costruisce fattorie.

Non solo: in quel mondo parallelo che è la vita vera, il riferimento a facebook è inevitabile come i seni rifatti al grande fratello.
Fateci caso.
A una cena tra amici è statisticamente impossibile che faccialibro non venga citato almeno una volta (e ho detto "almeno").
Mi sono ritrovata a tavola con persone in silenzio che, tramite l'iphone, si stavano commentando allegramente sulle rispettive bacheche. Giuro.
Non puoi bere un bicchiere di troppo senza che qualcuno ti scatti una foto col cellulare e "la posti su facebook". Ah. Che ridere.
C'è chi non ti racconta più di se stesso "perché tanto l'ha scritto su facebook".
C'è chi parte dal presupposto che tu abbia letto la sua bacheca e quella degli amici comuni e abbia già un'opinione su "quello che è successo". Al tuo cadere dalle nuvole ti guarda come se fossi una specie in via d'estinzione per ovvi motivi e paziente ti spiega o, meglio, ti invita ad andare sulle varie bacheche per aggiornarti e da lì, finalmente, aprire il dibattito e sviscerare il ventaglio di interpretazioni (!!!).

In tutto questo, quotidianamente, si viene sommersi di inviti a eventi, di notifiche varie e di richieste di amicizia da parte di gente che non conosci (diamine: chiedimi pure l'amicizia, magari mi fa anche piacere aggiungerti al budino di friends, ma sii gentile, presentati, dimmi chi sei, dimmi perché mi vuoi come amica, dimmi qualcosa foss'anche Ehi, sto facendo a gara con mio cugino per chi ha più amici, mi aiuti a vincere?).

La mia idea di facebook è che annulli il ritegno. Quel sano ritegno che ognuno dovrebbe avere per essere coerente alla propria età, se questa supera i 25 anni.
Facebook sollecita e incoraggia il lato più adolescenziale di ognuno di noi. Quel lato che si dovrebbe rimpiangere come il vaiolo.
E io sono una che ama ridere, cazzeggiare, fare battute, giocare, scherzare. Ma non mi viene in mente nulla di più triste della tardoadolescenza.

Intendiamoci: ci sono elementi positivi.
Il contatto con alcune persone che magari non avrei ritrovato o perderei nuovamente se non ci fosse quel contenitore comune, per esempio. O una maggiore frequenza di aggiornamenti tra amici sparsi in altre città o in altre vite. O la comodità di raggruppare diverse persone per messaggi o iniziative cumulativi (ok, esistono anche le mail a indirizzo multiplo, facebook è un'alternativa comunque efficace). O, ogni tanto, cazzeggiare per rilassarsi e farsi due risate a scambio di botte e risposte tramite commenti (già più raro).

Insomma, qualche senso può averlo.
Non lo demonizzo e, per ora, non lo disattivo.
Ma facebook è un girone infernale e come tale va trattato.

Ho iniziato la disintossicazione dieci giorni fa.
Un distacco soft e non definitivo.
Lo utilizzo solo a distanza.
I post del blog ci vanno automaticamente.
I video su you tube li "condivido" direttamente da you tube.
Gli eventuali messaggi privati mi arrivano sulla casella di posta dedicata (sono stata lungimirante e quando ho aperto faccialibro ho creato un account apposta, salvaguardando il mio indirizzo di posta principale) quindi mi connetto solo se devo o voglio rispondere e poi esco subito.
Non vado sulle altre bacheche e anche dalla mia passo raramente, giusto ogni due o tre tramonti e standoci meno di cinque minuti.

Eh, EHI, la Terra continua a ruotare lentamente su se stessa!
Incredibile, vero?

Sarò troppo poco sociale per un social network?
Può essere. Magari passa.

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