Ho un paio di scarpe che odio. Capisco che non sia un argomento particolarmente accattivante, ma il punto non sono le scarpe, il punto è che le odio.
Le odio perché hanno un tacco che si infila in tutte le grate, in mezzo a tutti i sanpietrini e in qualunque crepa sui marciapiedi.
Le odio perché hanno un cinturino che passa sul collo del piede e che mi blocca la circolazione, ma se lo tengo più largo perdo la scarpa.
Le odio perché hanno una punta che pare debba passare la vita a spegnere le cicche negli angoli.
E odio il fatto che io, il mio odio, me lo dimentico ogni volta, per cui di tanto in tanto decido di mettermi quelle scarpe e passo il resto della giornata a odiarle.
Questo è uno sfogo stagionale. Ogni primavera io mi ritrovo di fronte al doloroso addio agli stivali, la tipica calzatura con cui deambulo felicemente sei mesi all’anno, e ad affrontare l’abbinamento “scarpe-clima”, procedendo con due classici della mia esistenza: 1) il recupero delle (varie) scarpe che odio; 2) l’acquisto della scarpa sbagliata (che poi odierò per i successivi anni).
Perché io non sono una di quelle donne che ha la passione per le scarpe, io ho quattro tipologie di scarpe accettate nel mio personale manuale di ciò che va bene indossare e, una volta trovate quelle, sono una donna felice.
Ma ‘ste cazzo di mode da zoccola d’assalto col gusto di una scimmia ignorante mi stanno destabilizzando la ricerca.
Ops.
Forse sono stata politicamente scorretta.
Colpa del cinturino che mi blocca la circolazione al piede.
so di avere una immaginazione limitata, eppure… le odi perchè il tacco si incastra ovunque, perchè il cinturino ti blocca la circolazione, perchè la punta è (mi pare di capire) leggermente troppo affusolata per i tuoi standard…
Perchè le tieni ancora ? 🙂
(e sì, “scimmia” è un bel po’ forte, come termine 🙂 )
Perché non sono rotte 🙂
procedendo con due classici della mia esistenza: 1) il recupero delle (varie) scarpe che odio; 2) l’acquisto della scarpa sbagliata (che poi odierò per i successivi anni).
LOL.
Ma capisco perfettamente 🙂
So che mi capisci! 😉
Le scarpe con la punta sono un chiaro esempio del fatto che a volte gli stilisti si dicano tra loro “scommettiamo che riesco a fargli mettere anche queste?”
Concordo.
Un po’ come Men’s Health. Coltivo da anni la certezza che la redazione di quella rivista sia composta da sole donne che ogni volta scommettono su quante cazzate riescono a far sembrare interessanti ai loro lettori.
E’ un po’ un complotto universale per spremere idiozia all’umanità.
Io ho solo una cosa da dire a questo proposito. Ed è questa
http://www.youtube.com/watch?v=fEF1Hctdx3s
Lei è la mia nuova guida spirituale.
Ad ogni modo solidarietà. Una donna privata della gioia della scarpa è davvero una cosa per cui vale la pena fare un minuto di silenzio.
Per riequilibrare l’universo, credo che andro’ ad acquistare scarpe su Internet. Dal 36 al 43 mi va comodo* tutto
*ricordiamo che ci sono le scarpe “comode” per camminare e quelle “comode” per essere portate a spalla su un trono da quattro energumeni con dei paggetti che lanciano petali di rosa.
Gnappetta è una grande maestra di vita.
Lei, la sua inossidabile determinazione e il suo meraviglioso fiore comprato dai cinesi.
Non ha la più pallida idea di cosa sia l’eleganza ma è talmente vera da essere disarmante e da farmi venir voglia di seguire i suoi consigli.
Ok, non esageriamo, non avrei mai il suo coraggio, ma ci siamo capite.
Voto per le scarpe adatte per essere portate a spalla su un trono da quattro energumeni con paggetti che lanciano petali di rosa.
Soprattutto per i petali di rosa.
Gnappetta? ma no, Clio, vuoi mettere? arriva fresca, sorridente, dolcemente burrosa ed inizia a ravanare in cucina: ed un po’ di miele qua, ed un po’ di olio di mandorle là, e la frutta fresca, e la farina di riso… attacca a stemperare, mescolare, amalgamare, e quando sei lì verso il climax, che pendi dalle sue labbra aspettando la temperatura del forno ed il tempo di cottura “… spalmate sul viso e lasciate riposare dieci minuti prima di sciacquare!” E realizzi che anche stavolta hai ciccato i cupcakes… comunque sia, altro che Gnappetta, Clio forever! 🙂
solo vedendo il video la mia caviglia si è messa ad urlare…cadere da certe altezze fa male. Senza pensare che con tacco 16 rischi di avere vento in quota gola e prenderti il raffreddore…
Io raschio i santi del paradiso anche col tacco 8, per dire…