Peep toe in raso plisse fucsia con cinturino a spirale nero e tacco di 10,5 cmHo un paio di scarpe che odio. Capisco che non sia un argomento particolarmente accattivante, ma il punto non sono le scarpe, il punto è che le odio.

Le odio perché hanno un tacco che si infila in tutte le grate, in mezzo a tutti i sanpietrini e in qualunque crepa sui marciapiedi.
Le odio perché hanno un cinturino che passa sul collo del piede e che mi blocca la circolazione, ma se lo tengo più largo perdo la scarpa.
Le odio perché hanno una punta che pare debba passare la vita a spegnere le cicche negli angoli.

E odio il fatto che io, il mio odio, me lo dimentico ogni volta, per cui di tanto in tanto decido di mettermi quelle scarpe e passo il resto della giornata a odiarle.

Questo è uno sfogo stagionale. Ogni primavera io mi ritrovo di fronte al doloroso addio agli stivali, la tipica calzatura con cui deambulo felicemente sei mesi all’anno, e ad affrontare l’abbinamento “scarpe-clima”, procedendo con due classici della mia esistenza: 1) il recupero delle (varie) scarpe che odio; 2) l’acquisto della scarpa sbagliata (che poi odierò per i successivi anni).

Perché io non sono una di quelle donne che ha la passione per le scarpe, io ho quattro tipologie di scarpe accettate nel mio personale manuale di ciò che va bene indossare e, una volta trovate quelle, sono una donna felice.
Ma ‘ste cazzo di mode da zoccola d’assalto col gusto di una scimmia ignorante mi stanno destabilizzando la ricerca.
Ops.
Forse sono stata politicamente scorretta.
Colpa del cinturino che mi blocca la circolazione al piede.