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Applicando il principio del rasoio di Occam, che vuole la spiegazione più semplice come quella più plausibile, la causa della mia scomparsa da questi schermi dal 6 agosto ad oggi andrebbe attribuita alla tradizionale pausa estiva (o alla vendetta dei Modà).
Con buona pace di Occam: no.

La causa è differente e duplice:
1) l’arrivo del nuovo pc e il farraginoso quanto traumatico passaggio (mentale e soprattutto logistico) dal vecchio. Passaggio non ancora concluso del tutto e che ha disperso cadaveri lungo la via.
2) la mia irrefrenabile, incontrollabile e irrinunciabile passione per le capitombolate. Chi di voi mi legge o mi conosce, sa.

Siccome ho il sospetto che vi interessi poco approfondire il tema "quale programma di posta elettronica stai utilizzando adesso?" salto subito all'argomento succulento: il ruzzolone, che questa volta è stato talmente professionale da coinvolgere anche l'equipe medica del pronto soccorso.

Intanto, contrariamente alle mie abitudini, sono stramazzata sul pavimento di casa, senza spettatori (un vero spreco).
Bizzarro, dato che solitamente in casa io mi procuro lividi ovunque sbattendo contro porte, stipiti, angoli, ante, letti, scrivanie e tutto ciò che di contundente possa esserci mentre riservo alla strada pubblica l’adesivizzazione al terreno.
Mi stavo preparando per uscire, avevo addosso un paio di eleganti pantaloni molto lunghi, da usare obbligatoriamente coi tacchi, ma mi aggiravo ancora a piedi nudi.
Inciampare nell'orlo dei miei pantaloni è stato facilissimo e per rendere più divertente la performance avevo entrambe le mani occupate da due bottigliette di plastica da gettare nella differenziata, lasciando come unica possibilità quella di cadere a pelle d’orso sul cotto del mio corridoio.
Una scena simile l'hanno fatta fare a Priscilla Presley in Una pallottola spuntata, dopodiché quello sketch è stato tolto dai numeri delle comiche perché ritenuto ormai vecchiotto.
Dopo dieci minuti in posizione fetale, diversificando la concentrazione tra un rapido check dei miei arti, una serie di improperi scagliati a vanvera nell’universo e numerose botte di idiota a me stessa (e mentre una delle varie me stava ridendo senza che le altre la considerassero), ho realizzato di non essere più in possesso dell’uso del mio braccio destro.
Infatti mi sono fratturata il capitello radiale, mi hanno ingessata dalla mano all’ascella ed è così che ho accolto l’ondata di afa estiva che ci ha liquefatti in questi giorni.

Inutile dirvi che per scrivere queste righe ci ho messo qualcosa come due ore e numerosissime pause-braccio, ma vorrei pubblicamente ringraziare il mio dito medio destro per l’impegno che sta dimostrando, non solo nei confronti della tastiera del computer.

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