Regali2012Pensare che la mia lista dei regali da fare si è radicalmente assottigliata, quest’anno.
“Dai, solo un pensiero ma anche niente, basta stare insieme” ci eravamo detti un po’ tutti, tra amici e parenti.
Ieri pomeriggio ho passato tre ore abbondanti a impacchettare e infiocchettare chiedendomi dove esattamente mi fossi distratta, in quale punto preciso avessi deviato dalla retta via del solo un pensiero ma anche niente e mi ritrovassi mascherata da babbo natale, mio malgrado.
Ma io, che ufficialmente non amo questa festività, alla fine ne vengo sempre travolta e non riesco mai a rinunciare a nessuno dei miei tre natali: quello con la famiglia materna, quello con la famiglia paterna e quello con la famiglia di pancia, ossia i miei amici-amici (purtroppo solo quelli locali più i miei due adorati milanesi-comaschi e le guest star dall’Irlanda) che si riversano a casa mia ogni 25 dicembre per la serata degli avanzi, trascinandosi l’avanzo edibile e l’avanzo di loro stessi.
Vogliamo non accoglierli con un pacchettino?

Poi però basta che c’è crisi.