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Scrivo dalla laguna della pressione bassa, scivolando lentamente sui tasti nella rassegnata attesa di liquefarmi.
Se a un certo punto, su questo schermo, le frasi sensate lasceranno spazio a una qualsiasi lettera ripetuta ad libitum, venite a rialzarmi dalla tastiera e fatemi sdraiare tenendo le gambe in alto (le mie, non le vostre, sennò diventa un filo complicato).
Prima o poi riprenderò conoscenza (fate con calma, che di tornare alla consapevolezza che siamo solo all'inizio dell'estate non ho fretta).

Detto ciò, invoco il vostro aiuto: questa è la drammatica stagione della crisi d'astinenza per i dipendenti da serial tv. E io sono una dipendentissima da serial tv. Issima proprio.

Forse non tutti sanno che i serial fanno come le scuole: vengono realizzati e trasmessi dall'autunno alla primavera. Poi pausa. Nel frattempo si danno le repliche o si dà per scontato che la gente abbia una vita.
Maledetti.

Io, che da serial dipendente professionista non aspetto certo che le puntate vengano tradotte e arrivino in Italia con il solito anno di ritardo, figurarsi!, scarico tutto dalla Rete e divoro famelica grazie ai sottotitoli in italiano.

Il che significa che sono in pari con Grey's Anatomy, Brothers & Sisters, Desperate Housewives, Private Practice, Mentalist, Cougar Town.

Smarchiamo, ovviamente, anche le serie chiuse come Una mamma per amica, Sex and The City, Ally McBeal, Friends, Lie to me, Dirty Sexy Money, Studio 60, Weeds, Will & Grace, Black Books, Six Feet Under.

In preda alla disperazione sono partita come un cane da segugio alla ricerca di serie non ancora viste che potessero piacermi (ecco, lo dico subito: Lost ve lo lascio tutto. Ho visto la prima serie, ho faticato a sopportare la seconda, ho rifiutato di vedere le successive).
Tendo quindi a escludere: la fantascienza, il paranormale puro, il grottesco, i polizieschi. E i serial italiani.

Ho ciucciato le due serie di Men in Trees (una scrittrice newyorkese, consulente sentimentale, si ritrova in un piccolo paesino dell'Alaska, Elmo, dove la vita scorre placida con vari personaggi che passeranno da ridicoli a carini a vagamente interessanti. Ovviamente trova l'ammmore e vive felice. Molto rilassante, nessun impegno neuronale, perfetto per l'estate ma l'ho già finito).

Tengo di riserva West Wing (gran serial, molta politica, già più impegnativo, non estivissimo ma merita) e Bones (avere a che fare coi morti, meglio se decomposti, può essere rassicurante, di tanto in tanto) e sto divorando Dexter (il serial killer anaffettivo per cui tutti parteggiamo), ma ho quasi finito la terza serie, mi resta solo la quarta, stiamo parlando di meno di una settimana di sopravvivenza. Un niente.

Di 30 Rock e Mad Men ho visto qualche puntata ma non mi hanno convinta e, pur avendole scaricate e guardate solo per controllare che non fossero dei porno, ho intravisto My name is Earl, Heroes, Big Bang Theory, E alla fine arriva mamma, Flash Forward, Californication, Boris ma nessuna di loro mi ha fatto pensare "questa mi piace!".

Ora capite perchè sono disperata?
Non volete che finisca in qualche tunnel pericoloso, tipo corsi di pizzo al tombolo, di nacchere o di trucco per consulenti d'immagine, vero?

Vi supplico, sostenete la mia dipendenza, non incoraggiatemi alla disintossicazione, potrei finire anche peggio. Abbiate pietà, chiedete in giro e ditemi il nome di qualche serie leggera che potrebbe farmi tirare avanti fino all'autunno.

PS
Notate anche voi una preoccupante bassa percentuale di ironia, in questo post?

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