Domani sera, martedì 4 maggio alle 21.30, sarò al Caffè Baciccia di Piacenza.
Ve lo dico subito: non mi esibirò nel mio recente numero della porta, niente momenti splatter live, gente, mi spiace.
Paganini non replicava e anche io preferirei evitarlo.
Farò una più tradizionale, ma non per questo noiosa, presentazione di C’era una svolta.
Insieme a me ci sarà Stefano Lorefice che presenterà il suo libro Il giorno della iena, segnalato come una delle migliori 10 novità da IBS.it e la quarta migliore novità da Bol.it (ha più amici di me. Forza ragazzi, prendetela come una sfida!).
On line su youtube il booktrailer del video.
Sull’evento di facebook (poteva mancare?) si preannuncia che:
Le fiabe non sono piene di principesse che parlano con animaletti festosi, né di forzati lieto fine à la Walt Disney.
Le storie, quelle vere, sono spesso tristi, ciniche, spietate… Talvolta, i personaggi paiono comportarsi in modo assurdo, irragionevole o crudele.
È in tal veste che ce le presenta Barbara Fiorio: rivisitate con una irresistibile vena ironica e irriverente, ma aderenti alle versioni originali dei fratelli Grimm, di Perrault, di Andersen. Scopriamo (o ritroviamo) così che ci sono meno baci e più sesso, meno intelligenza, dolcezza e più inettitudine e abnegazione, in questi protagonisti della nostra infanzia.
A concludere, due chicche: un Leonardo da Vinci favoliere e un altro ancora più inedito, la stessa Barbara.
Il che significa che sono stata incastrata, in poche parole, e che mi toccherà leggere Il genio del faro. Vedete voi.
Ma scopriamo con chi dividerò la scena.
Stefano Lorefice è nato nel ’77 a Morbegno (SO). Si occupa di parole e di fotografia; ha pubblicato per le Edizioni Clandestine il romanzo “Cosmo Blues Hotel” (2004). Le raccolte di poesia “L’esperienza della pioggia” (Campanotto Editore – 2006)), “Budapest Swing Lovers” (Edizioni Clandestine – 2004) e “Prossima fermata Nostalgiaplatz” (Editrice Clinamen – 2002). Inoltre ha partecipato alle antologie di racconti Tempo Scaduto(Eumeswil Edizioni) e Dammi Spazio (Edizioni Il foglio).
Il giorno della Iena
La storia di come uno scrittore di testi per emittenti radiofoniche che vive col fantasma di un partigiano fucilato con la passione per la raccolta differenziata, un killer sofisticato, uno studente di lettere no global che distribuisce volantini per una catena global, un rosticciere che vuole importare porchetta a Londra con un nonno “avanti”, un uomo-pillola e una ragazza dark, un suicida per una ballerina di Pigalle, un cornuto per colpa del gommista e infine quattro filosofi criminali con un tizio di nome Iena, s’incontrano, si scontrano e in alcuni casi s’ignorano…
mi raccomando: attenta alla forza di gravita’, agli spigoli, mettiti la canottiera, guarda da enrtambe le parti prima di attraversare.
Ah si’.
E spacca!!
Non dire spacca, non dire spacca, ti prego!
Lo sai che le divinità spiritose mi tengono d’occhio…
In bocca al liupo!
Detesto dover dire “crepi il lupo”, povero bestin…che son già pochi.
Ma i liupi sicuramente sono robe diverse, quindi crepi il liupo ;0)
I liupi sono diversissimi e sono fatti apposta per portare fortuna alle persone decedendo! 😀
Sai che detta così suona come una cosa TRISTISSIMA?
Ora mi vien da adottare un liupo…
Hai ragione…
o bhè, in bocca al liupo anche da qui.
comunque davvero, non ti preoccupare i liupi sono contenti di decedere portando fortuna, cioè, nascono proprio per questo, è l’unica cosa che hanno in mente, questa e un’altra che ora non ricordo
Ok, a questo punto definiamo i liupi.
Intanto sono pelosini, perchè noi vogliamo bene ai pelosini.
Sono allegri, buffi e tondi. E hanno grandi orecchie a punta, per sentire bene quando qualcuno dice In bocca al liupo.
Non appena qualcuno lo dice uno di loro crepa. Ma per loro, crepare, è una cosa divertentissima. Davvero fantastica. Infatti fanno a gara per farlo. E’ come un giro sull’ottovolante, mangiare cioccolato e ridere a crepapelle tutto insieme. E a loro gli ottovolanti, il cioccolato e le risate piaccono da matti.
Crepano. Ma poi resuscitano e sono pronti per un altro giro.
Nel crepare, va da sè, portano una fortuna sfacciata a chi glielo ha augurato. Perchè chi dice Crepi il liupo è loro amico :0)
Bellissima! Vale per una toranta di fiabe nuove e originali! 😉
Basta cambiare i modi di dire.
“In bocca al lupo!”
“evviva la saliva!”
Io comincio a farlo.
mentre “crepi il liupo” e’ ovviamente ok, perche’ a loro piace
Ovviamente.
(opterei per un più metrico “viva la saliva”, nell’altro caso. Prova a dirlo. Suona meglio, vero? Va più veloce. Scivola meglio. D’altra parte…)
Ahahahah! 😀
così, stavo ragionando, non è che magari con crepi il lupo si intenda proprio proprio crepi, cioè non muoia il lupo ma crepi. Si insomma, come un muro, crepi il muro, perchè allora non sarebbe poi una cosa negativa, io ho un muro crepato ed è comodissimo perchè se voglio appendere un quadro basta che infili un chiodino nella crepa e il gioco è fatto! nessun martello, nessun dito schiacciato, quindi io credo che…sono andato fuori tema vero? un’altra volta
…ecco, si, dai, un’altra volta…vedrai che va meglio :0)
tu sei buona