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cenerentolaDomani, domenica 26 maggio, andrò in scena per la prima volta (credo, anche se qualcuno sostiene che ci sia già andata a mia insaputa).
Spiegomeglio.
Domani, a Villa Serra di Còmago (GE), si terrà la terza edizione del Festival del Monologo in Liguria, organizzato da Improteatro e da Maniman Teatro di Genova, con la partecipazione del Teatro Rina e Gilberto Govi.
Che sono un po' il teatro off delle nostre parti (mica ce l'ha solo Broadway, il teatro off).

Ci saranno cinque palchi e cinquanta attori che, dalle 14.30 e per quattro ore ininterrotte, faranno la staffetta tra loro e si alterneranno con un quarto d'ora di monologo ciascuno.
Per cui, se capitate nel parco di Villa Serra e sfuggite al pavone che aveva passato un pomeriggio a corteggiarmi con imbarazzante determinazione (e una coda bellissima), potreste incappare in un'attrice -bionda+occhi azzurri, quel che si dice gnocca- che interpreta la vera storia di Cenerentola, una povera bimba ricca e i suoi uccelli.
Quella dei Grimm, non quella di Disney, per capirci.
Anzi, per essere precisi quella dei Grimm raccontata da me.

Lei è Chiara Lippi e il testo, ebbene sì, è tratto da C'era una svolta.
Noi ci siamo divertite, io ad adattarlo a monologo e lei a impararlo a memoria, e così speriamo di voi.

Anche perché...
...La storia della sguatterina più famosa del mondo piace un casino, forse per quel senso di rivalsa che rende noi ragazze orgogliose di lei, o per la sua capacità di trovare vestiti fantastici con cui sbaragliare tutte alle feste.
Ma tengo subito a disilludere tutte le umili fanciulline di umili origini e nessuna conoscenza giusta che vivono nel mito di Cenerentola sognando di diventare Principesse o first lady. Cazzate. Le pari opportunità sono un'altra favola.
La “Cene” era una benestantissima pargola di buona famiglia, se non nobile comunque ricca. Per un certo periodo della sua vita – pochi anni – ha fatto la domestica, è vero, ma non per necessità di un onesto lavoro, bensì per subire abbastanza patimenti e umiliazioni da conquistare i lettori (e un Principe).
Il tutto perché vessata da tre megere che ricordano un po' la collega bruttina e invidiosa che tutti noi abbiamo avuto almeno una volta nella vita.

 

Siccome domani pare che la primavera ci degni di una capatina, potreste approfittarne e portare i bambini a scoprire qualcosa di più sulle fiabe.

 

 

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