Visto, così posso parlarne.
Mi sono divertita, è una commedia buffa, ben recitata e il doppiaggio non fa venir voglia di strapparsi le orecchie a morsi.
Ci siamo tutti immedesimati in qualcuno, in qualcosa, nei maniacali rituali, nei meccanismi di fuga, di attacco, di negazione dell'evidenza, abbiamo ridacchiato di noi stessi con affettuosa indulgenza, abbiamo tifato e abbiamo nutrito le antipatie esattamente come il regista intendeva farci fare, perché dalla griglia imposta non è possibile fuggire e chi deve essere odioso ci è odioso, chi deve far tenerezza la fa, chi deve far ridere lo fa.
Non è il film che consiglierei a gran voce di non perdere assolutamente, ma è un film gradevole, rilassante, prevedibile ma non noioso, ha un buon ritmo e dialoghi brillanti. E ha un'ironia che tiene il livello un po' più su della media delle commedie simili.
Però l'ho trovato un'occasione mancata, perché il tema della "pazzia" comune è interessante ma soprattutto quello del bipolarismo è serio e il fatto che il protagonista sia un bipolare che però le medicine lo intontiscono e quindi è meglio correre, pensare positivo, darsi un obiettivo, ballare e innamorarsi, ecco: no.
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