Era inevitabile che a Natale qualcuno mi regalasse …io ci sono
, il triplo cd appena uscito nel quale 50 artisti cantano canzoni di Giorgio Gaber.
Avevo accuratamente evitato di metterlo in wish-list e di parlarne, perché se si ama Gaber e si è al contempo dei puristi maniacali inflessibili come me, l’unica parola per definire un’operazione del genere è profanazione.
Ma mi è stato regalato con affetto da persone a cui tengo e poiché mettere una taglia su cinquanta artisti e svariati produttori poteva essere impegnativo, sono scesa nelle segrete umide e buie dove tengo abitualmente incatenata la me tollerante e diplomatica e le ho chiesto un parere.
“E’ una bella cosa – ha detto la sciagurata- che così tanti artisti vogliano ricordare il Signor G e rendergli omaggio cantando le sue canzoni. E’ un modo per farlo conoscere a chi non lo ha mai visto o sentito, è un modo per tenere in vita il suo lavoro, è un modo per riconoscere la sua grandezza e consegnarlo all’immortalità“.
“Sarà“, mi son detta. A me sa sempre di profanazione, ma magari mi sorprendono“.
Ho richiuso le segrete e sono tornata alla luce, lasciando il cd nel suo cellophane, intatto.
Dopo una decina di giorni, tornando con Isa dalla Slovenia, nelle ultime due ore di viaggio, mi sono fatta forza e le ho chiesto se le andava di ascoltare insieme i tre cd del cofanetto, per capire una buona volta se di omaggio o di scempio si trattasse. E per non essere da sola in quel difficile momento.
Il gioco è stato quello di non leggere chi cantasse e di provare a indovinarlo, ma su questa parte lascerò poi la parola a lei. Vi dico solo che abbiamo riso per 50 canzoni, confondendo Vecchioni con Jannacci, Baglioni con Cocciante, Jannacci con Vasco e non sono sicura che sia totalmente colpa nostra.
Comunque il divertimento non ha attutito la mia infernale sofferenza.
I miei fulmini più impietosi si abbattono su due elementi sostanziali: la scelta delle canzoni -in molti casi incomprensibile, quasi fosse una gara tra chi voleva essere più originale nel scegliere la meno nota- e la linea generale di approccio musicale che le ha spianate quasi tutte, togliendo la verve, la brillantezza e il ritmo che poteva distinguere le une dalle altre.
In una parola: se non conoscete Gaber e non lo amate già, non ascoltate questi cd o vi farete un’idea sbagliata. Se invece lo conoscete e lo amate ascoltateli e fatemi sapere che ne pensate.
E se ci tenete proprio tantissimo a sapere cosa ne penso io, ecco la mia raccolta differenziata.
Nel gruppo dei Bravi, avete colto lo spirito e l’avete fatta vostra:
Paolo Jannacci con Com’è bella la città
Enrico Ruggeri con Un’idea
Mietta con Isteria amica mia
Articolo 31 con Io non mi sento italiano
e vabbè, la fuori concorso Patti Smith con I, as a person
Nel gruppo dei Dai che in fondo ve la siete cavata:
Marco Morandi con Suona chitarra (stavo per frustarti ma riascoltandoti ti ho salvato)
Daniele Silvestri con Il Signor G nasce (ma, per favore, rinuncia al parlato nelle canzoni)
Gianni Morandi con Far finta di essere sani (però me l’hai un filo appiattita, eh)
Morgan con Benvenuto il luogo dove (bravo, ero indecisa se metterti nel primo gruppo ma hai osato poco)
Gian Piero Alloisio con L’allegra famiglia (sei uno degli autori, ti piace vincere facile)
Paola Turci con C’è un’aria
Marco Mengoni con Destra-Sinistra (stavo per gettarti agli squali ma poi ho premiato la personalizzazione)
Samuele Bersani con Il conformista (certo che “a farla uguale al Signor G non si sbaglia”, eh)
Pacifico con Chissà
Mario Biondi con Il corrotto (un altro coraggioso che “a farla uguale al signor G non si sbaglia”…)
Nel gruppo dei Ci avete provato e non vi porterò rancore per questo, ma non parliamone più:
Renzo Arbore con Non arrossire
Massimo Ranieri con Porta Romana
Lucio Dalla con Torpedo blu
Emma con La libertà
Luca Barbarossa con I cani sciolti
Cristiano De Andrè con Buttare lì qualcosa
Max Pezzali con Il comportamento
PFM con Quando è moda è moda (musicalmente ineccepibile ma appiattita come una piadina)
Biagio Antonacci con I soli
Luciano Ligabue con Qualcuno era comunista
Negramaro con Quando sarò capace di amare
Syria con Se io sapessi
Noemi con Il grido
Mango con Verso il terzo millennio
Laura Pausini con Non insegnate ai bambini (con scivolamento verso la ZdC)
Nel gruppo dei Me l’avete trasformata in una ZdC, maledizione! (*Zuppa di Coglioni):
Claudio Baglioni con Le strade di notte
Enzo Jannacci con Una fetta di limone
Dente con Pieni di sonno
Sergio Cammariere con Due donne
Gigi d’Alessio con Ora che non son più innamorato
Eugenio Finardi con I reduci
Davide Van De Sfroos con Pressione bassa
Ivano Fossati con L’illogica allegria (e una frustata aggiuntiva per aver toccato una delle mie preferite)
Andrea Mirò con Il luogo del pensiero
Rossana Casale con Il desiderio
Franco Battiato con La parola io
Nel gruppo dei Non fatelo più, mai più!:
Roberto Vecchioni con La ballata del Cerutti
J-AX con Eppure sembra un uomo
Cesare Cremonini con L’orgia
Baustelle con Latte 70
Nada con Le mani
Jovanotti con Si può
Ornella Vanoni con Le elezioni
Gianna Nannini con L’attesa
Al che, sfinita, ho inchiodato su una piazzola di sosta della Cisa e ho messo la mia playlist delle preferite di Gaber per pulirmi cuore e orecchie e per non lasciare a Isa un brutto ricordo del Signor G.
ecco, avendo ricevuto specifica autorizzazione, ora vi racconto come è stato il MIO viaggio di ritorno con “… io ci sono”
Sei ore di viaggio sono lunghe, per gli altri
(di isabella bianchi, la vittima)
Io e la Flower adoriamo i viaggi in macchina,
lei perché ha l’occasione di impostare il navigatore, controllare i chilometri, il tempo di percorrenza, il meteo e tutte le possibili variabili che potremmo incontrare lungo la strada;
io perché ho davanti a me lunghe ore di ozio in cui non mi devo preoccupare assolutamente di nulla.
Dopo un paio d’ore di viaggio passate a discutere nel nostro modo preferito (saltare in un battito di ciglia dai grandi temi della bioetica al vero grande problema del periodo “ritornare al gel per le unghie o tenere lo shellac?”), abbiamo giocato per altrettante ore a indovinare i cantanti che si sono cimentati con le cover presenti nei tre cd usciti per la commemorazione a 10 anni dalla scomparsa di mister G.
(rischiando di perdere almeno un paio di bivi autostradali causa astuto silenziamento del suo navigatore isterico, ma son dettagli).
La parte migliore del gioco in questi casi è sempre la Flower:
ogni canzone viene anticipata, lei te la canticchia e te la balla con coreografia (sta guidando, ve lo ricordo) squittendo “questa è bbbbelllissssima, la mia preferita!” (lo ha detto circa 15+15+15 volte, ma son sempre dettagli) e subito dopo bofonchia indignata: “ma come si fa? Ma senti! Ma noooooo! Non si può! Mi rifiuto! Nonoonononono!”
Ecco… cosi per tre cd.
Quando ormai mancavano un paio d’ore all’arrivo ci catapulta (io, lei e Audrey) in una corsia d’emergenza e con aria grave dice “no, ho bisogno di pulirmi le orecchie, NON puoi rimanere col dubbio che Gaber sia questo! N O N P U O I!”
ed estrae trionfante la chiavetta con la sua playlist di Gaber, ricominciando la coreografia di cui prima ma con gli umpf e i sospiri indignati riservati agli sfortunati esecutori delle cover sostituiti da un soddisfatto ron ron!
Lo so, siete invidiosi 😉 e fate bene, perché noi ci siamo divertite TANTISSIMO! E mi è pure passato il virus.
Ps. Ammetto che la rieducazione stalinista ha funzionato 😉 di questa, per esempio, mi son proprio innamorata!
(Giorgio Gaber – I Soli)
Con noi non ci si annoia mai. Con NOI.
(per chi non lo sapesse, Audrey è la mia auto)
ecco, in effetti la Audrey mi sfuggiva giusto un filo…
(prima o poi ti chiederò consulenza su come approcciarsi all’ascolto di Gaber. Visto il periodo, molto più poi che prima, ma mai demordere…)
PRONTA!!!
ps
Sara racconta ancora adesso della volta in cui, a casa mia, si è lasciata sfuggire un ingenuo “Non conosco Gaber ma mi piacerebbe scoprirlo”.
Dice che nell’arco di un secondo le si è materializzata davanti una pila di cd e dvd con due gambe e una voce che diceva “Non c’è problema”.
dai, vai, sei lì che fremi, libera l’untrice che è in te… 🙂
eheheheheheh
Sul mio iPod ho due playlist di Gaber: una con le preferite di prima scrematura, che sono 152, e una con le preferite tra le preferite, che sono 46.
Capisci che potrebbe diventare lunga 😉
Comunque il mio cd preferito è Pressione bassa, perché già di suo contiene molte tra le mie canzoni del cuore.
Va da sé che io di Gaber considero il Teatro canzone, non le seppur divertenti e allegre canzoni commerciali che lo hanno reso famoso prima che dominasse i teatri col suo genio e la sua filosofia.
Al cd Pressione bassa dovresti aggiungere la versione originale di Io se fossi Dio, come si diceva prima con Dora, che trovi nel cd Anni affollati, nel quale ci sono altre canzoni straordinarie.
Se uno non lo ha mai visto a teatro è difficile suggerire i monologhi. Io, che i suoi spettacoli li ho visti tutti e tutti più volte, riesco facilmente a vederlo, mentre lo ascolto, ma sennò si perde molto e purtroppo i dvd, per quanto ben fatti, non renderanno mai il teatro (questo in generale, per chiunque, non solo per Gaber). Però esiste la raccolta di dvd del Teatro canzone e con un po’ di indulgenza (non a Gaber, ma a quel tanto che viene a mancare quando si guarda in video qualcosa nato per il palco), si può raccogliere qualcosa.
Ma ti direi di prenderti Pressione bassa e poi ne riparliamo 🙂
ok, per il momento grazie 🙂
Audrey era chiaramente la macchina…si sa che noi donne le chiamiamo per nome oltre ad identificarle per colore, dimensione e gioire felici quando premendo la chiave si illuminano e fanno bi bip.
Ora vado ad ascoltarmi i vari link. Ieri ho apprezzato mi ricapitasse fra le mani “Io se fossi Dio” anche se ho pensato che in questo periodo per molte persone è davvero meglio io non lo sia 🙂
Brava!
Io se fossi Dio è tra le mie preferite, la prima versione, quella degli anni ’70. Straordinaria.
E lui poteva anche esserlo, sennò non vedo chi 🙂
Jannacci come ha fatto a sbagliare Una fetta di limone?
Non ha sbagliato, l’ha resa una ZdC.
E non so cosa sia peggio.
Chiedo scusa a chi aveva lasciato gli altri commenti, ma a causa del “trasloco” di server, tutto ciò che è stato scritto qui -da voi o da me- tra l’11 gennaio e oggi, non è rimasto salvato 🙁
Ciao, vecchietto con la voglia di scoprire Gaber, mi incuriosiscono le tue 46 canzoni selezionate….come fare per avere l’elenco…?
Prometto, un giorno, di scriverle qui 🙂