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Poco fa mi è caduto l'occhio sulla raccolta di fiabe dei Fratelli Grimm, così mi sono divertita ad aprire il libro a caso e leggere una storia, per non perdere le buone abitudini.
Quella che mi è capitata è di dieci righe, ma dieci righe micidiali.

C'era una volta un bambino capriccioso, che non faceva mai quello che voleva la mamma. Perciò il buon Dio ne era scontento e lo fece ammalare; e nessun medico potè salvarlo, e presto egli giacque nel suo piccolo letto di morte. Quando fu sepolto e la fossa fu coperta di terra, tutt'a un tratto spuntò fuori di nuovo il suo braccino e tese in alto; lo misero dentro e lo coprirono di terra fresca, ma era inutile: il braccino tornava sempre fuori. Allora dovette andar sulla tomba la mamma, e batterlo sul braccino con la verga; e come l'ebbe fatto, il braccino si ritirò e il bimbo ebbe finalmente pace sotterra.

Abbiamo dunque un bambino particolarmente scassacazzi, ma così scassacazzi che persino Dio, che, si legge, è buono, decide di essere magnanimo verso l'umanità circostante e sopprime questa piccola calamità vivente, non senza avergli causato un'equa agonia. Ma una volta seppellita l'insopportabile creatura, ecco che spunta fuori un braccino. A qualcuno viene il dubbio che sia ancora vivo? Probabilmente a tutti, per questo si danno un gran daffare per ricoprirlo nuovamente. Ma niente, il braccino dell'irritante piccolo spunta. A qualcuno viene il dubbio che il Signore abbia cambiato idea? Figuriamoci, non si era detto che era buono?  Quindi l'unica è andare dalla madre, comunicarle che suo figlio continua a dare fastidio anche da morto, ammesso che lo sia, e chiederle di intervenire. Le viene il dubbio che il bimbo voglia tornare da lei? Forse sì, per questo si arma di verga e va a battere quel fottuto braccino finchè non resta sottoterra una volta per tutte.
R.I.P.

Adoro le fiabe di una volta, erano così vere, pure ed educative.
Ora non le si raccontano più, con pessimi risultati.

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