CosmopolitanCosmopolitan mi ha chiesto una fiaba d’amore, e siccome ce n’era ancora qualcuna che a Giulia sarebbe piaciuto molto raccontare a Rebecca, ho deciso che questa poteva essere l’occasione giusta per recuperare.

Per voi e per le lettrici di Cosmopolitan, la mia Principessa sul pisello.

Se lo sentiva, stavano per leggere la sua storia. Non ne aveva nessuna voglia, ma ogni tanto qualcuno apriva il libro di fiabe, la sceglieva e lei era costretta a entrare in scena. Sempre la solita tiritera, una noia mortale.

  • C’era una volta un principe che voleva sposare una principessa, ma doveva essere una vera principessa.

E infatti eccolo, l’inizio era il suo. Nell’immenso castello sulle nuvole, dove vivono i personaggi delle fiabe in attesa di essere evocati, si udì uno scalpiccio, un affannoso bussare e la voce trafelata del messaggero: “Tocca a te. Devi andare!”.
La bellissima principessa alzò gli occhi al cielo, sbuffando.

  • Il principe girò il mondo in lungo e in largo, ma c’era sempre qualche magagna: non era mai sicuro che fossero vere principesse. Così, ogni volta, tergiversava.

“Non ti lamentare, io è tutta la notte che ballo con quell’idiota” le disse l’amica, massaggiandosi i piedi.
“Tu almeno sei famosa” ribatté la bellissima principessa alzandosi. “Io non ho nemmeno un soprannome decente”.
“Perché, Cenerentola ti sembra decente?”
“Vogliamo parlare dei doppi sensi del mio?”
Cenerentola e le altre sghignazzarono.

  • Il principe tornò ancora una volta a casa senza una moglie.

Il messaggero la richiamò all’ordine: “Devi proprio andare”.
“Ho capito, vado!” rispose lei. Poi, voltandosi verso le amiche, fece l’occhiolino. “Io stavolta lo faccio!”.

  • In una notte di tregenda una principessa bussò alla porta del castello. Il re le aprì e lei, conciata malissimo dal temporale, dichiarò di essere una vera principessa.
    “Lo vedremo!” pensò la regina preparandole la camera da letto e mettendo un pisello sotto venti materassi e venti cuscinoni di piuma.
    Quella notte la principessa doveva dormire lì sopra.

La bellissima principessa osservò il giaciglio assurdo. “Non saranno pochi?”

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