Tra le mie manie che con grande autoindulgenza amo definire buffe, tipo quella di non uscire di casa senza aver rifatto il letto con precisione da geometra, c’è un perverso fascino per le statistiche, le ricerche di mercato, le analisi, i sondaggi e via dicendo.
Se ne vedo, non resisto, devo leggerle. Sono rassicuranti, trasmettono ordine e controllo, spiegano, rilassano. Me, se non altro.

Nella mia vita lavorativa precedente aspettavo la fine di ogni stagione teatrale per farne di ogni sorta e stilare relazioni di decine di pagine stracolme di dati, calcoli e classifiche.
Ah, che meraviglia! Che appagante divertimento!
Puro distillato di zen.

Sia chiaro: come le leggo le dimentico. Ma resta infuso in me quel tepore di relax che mi trasmette il leggerle. In fondo ci sono modi peggiori di essere pazzi.

Non avete quindi idea di quanto io sguazzi in google analytics, dove posso visualizzare il rapporto sul mio sito e vedere le visite, la frequenza di rimbalzo, le sorgenti di traffico, la panoramica sulle tipologie di visitatori, etc.
Tranquilli, nessuna violazione della privacy. Non so chi siate, continuate serenamente a passare di qui, ma fate parte di accurate statistiche che mi mandano in brodo di giuggiole.

Detto questo, parliamo delle chiavi di ricerca con cui approdate da queste parti. No, sul serio, parliamone. E’ il caso.

Le più usate sono prevedibili: fiorio barbara, barbara fiorio, www.barbarafiorio.com, www.barbarafiorio.it, fiorio, barbara fiorio genova, barbara fiorio libri (grazie per il beneaugurante plurale!).

Seguono: Sara Lando, i Fiori di Honk Kong di Paola Rondini, le 25 ore di Grande Fresco, l’Albero delle Lettere. Ottimo, ottimo.

C’è anche chi ha cercato “Il genio del faro fiorio”, e più d’una persona, cosa che mi inorgoglisce moltissimo (e che mi fa venire la voglia di postarlo prossimamente).

Poi c’è una persona che mi ha trovata cercando “poesia morire lentamente” e d’accordo, ho scritto un post su quella poesia, ci sta, e un’altra che è arrivata qui cercando “poesie addio al nubilato” e con un piccolo sforzo di immaginazione deduco sia finita qui.

Tre (3) persone hanno inoltre digitato “racconti ecco qui: è la lista dettagliata“. Non ho idea di perchè e dove siano finiti sul mio sito ma soprattutto sarei curiosissima di sapere cosa stessero cercando esattamente (ovviamente ho provato a fare la stessa ricerca ma vien fuori di tutto. Un ago in un pagliaio in confronto è un’insegna al neon).

E infine c’è lui (nella mia immaginazione è un lui): colui che ha digitato “quelli che gironzolano attorno alle donne“.

(vi lascio il tempo di sgranare gli occhi e trattenere una risatina sorpresa)
Si. C’è uno che è andato su google e ha scritto quelli che gironzolano attorno alle donne.
Si, ha scritto proprio gironzolano (che tra l’altro è una parola deliziosamente buffa).
E si, dopo numerosi link e per non so quale ragione, è arrivato al mio sito.

Ora, caro tu che facevi quella bislacchissima ricerca, ti prego, se mi stai leggendo, scrivimi. Dimmi cosa diamine stessi cercando, te ne supplico. Dimmi se lo hai trovato. Dimmi anche quale insospettabile link ti abbia condotto qui.
Ma soprattutto: tutto bene?