Cerca
Close this search box.

Matti. Matti ovunque, matti di tutti i tipi, matti veri, matti assurdi, matti storti.
Matti che bisognerebbe rifugiarsi in un manicomio per stare tra gente normale.
Matti che alla fine ti domandi se non sia tu, quella strana.

Ieri, in quattro fermate di autobus per un percorso di dieci minuti, mentre un uomo urlava in un cellulare immaginario, una donna è scesa parlando da sola con veemenza in piena fase di litigio con personaggi invisibili e un signore di una certa età si è alzato e, guardandoci uno per uno, ha gridato più e più volte "Me ne sbatto i coglioni della bandiera!". Nessuno gli ha chiesto di quale bandiera parlasse, nessuno ha guardato nessun altro, nessuno ha reagito, tutti con lo sguardo fisso davanti a sé, in una scena che sembrava una pièce di teatro sperimentale anni ottanta.

Ma non sono questi quelli che mi inquietano.

E' un periodo che non faccio altro che inciampare in matti, di fronte o di sponda.
E come spesso l'universo ama fare quando gioca con le sue calamite tematiche, nel momento in cui uno pensa "Quanti matti!" gli altri sentono l'impellente necessità di raccontargli storie assurde di gente che a loro pare un po' matta.

Così, da alcuni giorni, mi raggiungono al galoppo storie di gente fuori di testa che non si capisce come assembla i pensieri, come gestisce le sinapsi e come riesce ad adattarsi con efficacia alle comuni regole sociali, spesso azzeccandole per puro caso, più spesso ignorandole.
Ma come diamine ragiona? è la frase che ultimamente sento più spesso, come se di colpo un folto gruppo di persone avesse improvvisamente rinunciato alla logica, al buon senso, alla coerenza e all'educazione, trasformandosi in anarchici del comportamento e disorientando gli sfortunati entrati in collisione con loro.

Gente che altera e rimuove senza rendersene conto. Gente priva della cognizione del tempo. Gente che riappare all'improvviso finendo una frase troncata anni prima. Gente che senza preavviso si aspetta che tu sia lì. Gente che oggi ti adora e domani ti ignora, senza che sia successo nulla nel frattempo. Gente che non capisce, che non ascolta, che non ricorda. Gente che attacca a vanvera, che ti viene a cercare per poi scomparire nel nulla. Gente che segue un proprio personalissimo filo invisibile a chiunque altro.

Sono circondata da persone attonite cadute nel raggio d'azione di gente così, perfettamente inserita nella società e del cui equilibrio mentale nessuno dubita, tranne le persone attonite che continuano a chiedersi, e a chiedermi, Ma come diamine ragiona?

Non lo so, so che qualcosa sembra aver bruciato molti neuroni e non è affatto detto che sia una sostanza stupefacente, per quanto il risultato lo sia. Sembrano tutti dei bianconigli schizofrenici, bombardati da realtà virtuali, social network dominanti, multicanali di comunicazione costantemente aperti e frastornanti e vite a cui star dietro senza tregua in tempo reale.
Io stessa mi accorgo di perdermi spesso, in questo labirinto.
Chissà come ragiono.

Cerca