Lo ammetto, da quando ho scoperto Airbnb le mie vacanze sono cambiate.
Continuo ad amare gli alberghi, il piacere di tornare in una camera pulita da altri e col letto rifatto da altri, ma passare cinque giorni a Parigi in un appartamento viola o in un’altro soppalcato col letto sotto la mansarda, o cinque giorni a Barcellona con una terrazza di venti metri quadrati, e girovagare a piedi nudi tra la camera dove sonnicchiare, la sala dove sedersi a scriversi, il divano dove spaparanzarsi a guardare serie tv sul megaschermo, la cucina dove prepararsi la colazione o farsi una tisana, eh, è un’altra cosa.
L’ho anche raccontato a Raffaele Niri, sul Venerdì di Repubblica del 5 settembre.

Venerdì di Repubblica, 5 sett 2014, Buona Fortuna-page-001