Petauro-dello-zucchero-300x228Lunedì scorso ci siamo trovati in tanti in Officina Letteraria, a Genova, per la presentazione dei laboratori di scrittura della Stagione 2015/2016.
O forse dovrei dire dell’Anno Accademico 2015/2016, dato che da quest’anno, il Consiglio del Corso di studio in Lettere dell’Università di Genova ha riconosciuto i laboratori di Officina Letteraria come Crediti Formativi Universitari (CFU – altri crediti).
Insomma, facciamo le cose sul serio.

Ad aprire il ciclo dei Sabati in Officina ci sarò proprio io, con il primo degli otto seminari in programma.
Quest’anno vi propongo un Sabato Bestiale, il 24 ottobre.

L’idea è nata da una chiacchierata tra Ester Armanino ed Emilia Marasco, dopo un pranzo con un’intera classe di un laboratorio passato a mostrarsi le foto dei propri gatti e cani sui cellulari.
“Bisognerebbe dedicare una giornata a far scrivere dei propri animali domestici”, ha detto Ester ridendo.
“Mica male come idea”, ha risposto Emilia.
“Facciamolo fare a Barbara”, hanno esclamato insieme.
Eh già.
Solo perché i miei due gatti sono su facebook.

In realtà ho colto l’occasione al volo e pure con un certo entusiasmo.
Scrivere di animali, meglio se dal loro punto di vista, offre la possibilità di ragionare sul linguaggio, sul contesto, sulla focalizzazione, sullo straniamento, sulla coerenza narrativa e anche di uscire da quella gabbia autobiografica dove spesso ci si incastra, limitandosi molto.
E siccome non amo dare limiti alla fantasia, quelli su cui i partecipanti lavoreranno non saranno necessariamente i loro animali domestici, ma qualsiasi animale loro vogliano usare come protagonista.
Anche perché escludere i petauri dello zucchero mi sembrava un’ingiustizia intollerabile.

Quindi, ecco cosa vi propongo per il 24 ottobre, in un intero sabato con me.

Sabato bestiale
Scrivere da cani. Ma anche da gatti, da pesci rossi, da moscerini della frutta…

Per che cosa si indignerebbe una tartaruga? In che modo farebbe la corte un furetto? Quale sarebbe il programma tv preferito di un petauro dello zucchero? E come si comporterebbe un topo di fogna ossessionato dalla pulizia?
Quasi sempre, scrivendo, dobbiamo osservare il mondo con gli occhi dell’altro. Ma se l’altro in questione non ha il dono della parola, la posta in gioco sale: bisogna inventare uno sguardo che è anche un linguaggio, come hanno saputo fare grandi scrittori del passato, da Orazio a Cervantes, da London a Orwell, da Kipling alla Highsmith.
Attraverso le tecniche dello straniamento e i giochi di focalizzazione, Sabato bestiale vuole offrire gli strumenti per mettere in racconto il mondo degli animali.
E magari finiremo per contenderci il cuscino con il nostro gatto o per sentire l’irrefrenabile desiderio di rincorrere un bastone.

 

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