Stanotte ho sognato Voltaire, o almeno ho sognato un tipo in look settecentesco con una capigliatura a boccoli lunghi e bianchi che sapevo essere Voltaire.

Francescomaria, gli ho detto, hai presente quella frase che a tutti piace ripetere, citare, condividere e ricordare?
Una delle più abusate della nostra miserabile epoca, dai che la sai, Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo, quella, ecco. Vieni un po’ con me.
E l’ho portato a passeggiare su Facebook.
Sei sempre d’accordo? Sicuro che sia il caso di difendere fino alla morte questo? Sincero sincero, dai.

Ci ha pensato un po’, sopraffatto dallo scempio della libertà di espressione, e ha balbettato Ma chi l’ha detta quella sciocchezza? Disapprovo quello che dici e difenderò fino alla morte il mio diritto di disapprovarlo, se proprio ti ostini a dirlo.
Eh, quel che pensavo.

PS
Tale citazione, anche in altre formulazioni, viene solitamente attribuita a Voltaire, ma trova in realtà riscontro soltanto in un testo della scrittrice americana Evelyn Beatrice Hall, scrittrice conosciuta sotto lo pseudonimo di Stephen G. Tallentyre, in The Friends of Voltaire, biografia del filosofo del 1906. La citazione non ha altresì alcun riscontro in qualsivoglia opera di Voltaire. (Fonte Wikiquote)