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foolMi è piaciuto.
Ho dovuto lasciarlo sedimentare qualche giorno, all'inizio ero titubante e non certissima di esserne stata conquistata.
Questo perchè non me lo sono bevuto come gli altri. Ma mica è detto che la velocità di bevuta di un libro sia il criterio di valutazione prioritario.

Fool è il Matto Nero di Re Lear. Si, siamo in pieno Shakespeare.

Re Lear è una tragedia. Il Re Lear scritto da W punto S punto, dico.
Non ve la sto a raccontare, comunque parla di un re che per scegliere quale delle sue tre figlie sia colei che lo ama di più, per decidere quanta parte di regno destinarle, fa, ovviamente, la scelta più sconsiderata, diseredando la più giovane e più sincera e dividendo il regno tra le due arpie frutto dei suoi lombi.
L'amico fedele che cerca di farlo ragionare si ritrova cacciato dal regno, tanto per aggiungere nefandezza a nefandezza.
Ok, ve lo sto raccontando. La coerenza brilla, in questo post.

Be', insomma, ne succedono di ogni: il re rincoglionisce all'inverosimile e diventa una lagna insopportabile, attorno a lui, manco a dirlo, orbitano personaggi infidi e scorretti, si trama, si uccide, si compiono svariate ingiustizie, si trasloca di castello in castello, si cade in disgrazia, si commettono atti impuri, si accusano innocenti e c'è un sacco di gente che muore.
Una tragedia, ve l'ho detto.
Ah, e c'è un fantasma. C'è sempre un dannato fantasma.

In tutto questo Fool, il Matto di Re Lear, il giullare di corte insomma, ridendo e scherzando è l'unico con un po' di sale in zucca che alla fine porrà rimedio, nel limite del possibile, agli accadimenti nefasti.
Ma vi sto parlando dell'opera di Shakespeare o di quella di Moore?
Bella domanda.

Moore gioca con il testo e lo spirito di Shakespeare, trasforma Re Lear in commedia noir, lasciando intatta la parte tragica, ma condendolo di ironia, sarcasmo e personaggi rubati ad altre opere del Bardo.
E c'è sesso, tanto che talvolta ci si infastidisce persino per l'impudicizia e la sfrontatezza animalesca di tutti i protagonisti.
E c'è sporcizia, tanto da sentire persino il tanfo di quel periodo storico.
E si ride, tanto.
Se ci si pensa, al sesso e alla puzza dei tempi, era esattamente così e Shakespeare stesso lasciava intuire molte di quelle faccende.

Moore gioca e siccome sa giocare alla grande (basta vedere cos'ha fatto nel Vangelo secondo Biff) bisogna lasciarsi andare e giocare con lui.
William approverebbe, ne sono certa.

Fool è uno strepitoso esempio di Letteratura Rinnovabile.

Ce ne fossero. Di Fool e di Moore.
Oh, be', anche di Shakespeare, ovvio.

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