Un po’ ispirata dagli ultimi avvenimenti nazionali che ci riguardano, un po’ dall’aver sfogliato di recente Addio, e grazie per tutto il pesce di Douglas Adams, non resisto e devo condividere questa chicca che ognuno si godrà come meglio riterrà.

Dopo un lungo momento di tensione durante il quale si udirono il brontolio e lo stridio di macchinari interni rotti, dall’apertura uscì una scaletta da cui scese un immenso robot d’argento alto una trentina di metri.
Il robot tese la mano.
“Vengo in pace” disse, e dopo un lungo momento in cui si udirono di nuovo degli stridii meccanici aggiunse “Portatemi dalla vostra Lucertola”.
Ford Prefect fu naturalmente in grado di spiegare quella frase, mentre sedeva con Arthur a guardare il telegiornale che trasmetteva freneticamente notizie non-stop che si limitavano a informare sui danni prodotti dal disco volante (danni che ammontavano a un certo quantitativo di miliardi di sterline) e sul numero complessivo delle vittime, e che venivano ripetute in continuazione, perchè il robot non faceva altro che stare lì in piedi, ondeggiando leggermente ed emettendo brevi e incomprensibili messaggi di errore.
“Proviene da una democrazia antichissima, sai…”” disse Ford.
“Intendi dire che proviene da un mondo di lucertole?”
“No” disse Ford, che ormai connetteva un po’ più di prima, avendo preso il caffè che Arthur gli aveva imposto di bere. “Niente di così semplice. Niente di così banale. Sul loro mondo, gli abitanti sono esseri umani come noi. I leader invece sono lucertole. Il popolo odia le lucertole e le lucertole governano il popolo.”
“Strano” disse Arthur “Mi pareva avessi detto che la loro è una democrazia”.
“L’ho detto” disse Ford “perchè in effetti è così”.
“Allora” disse Arthur, augurandosi di non sembrare troppo idiota “perchè il popolo non si libera delle lucertole?”
“Non gli passa neanche per l’anticamera del cervello” disse Ford. “Tutti quanti hanno il diritto di voto, quindi pensano che il governo che hanno eletto sia grosso modo il governo che volevano”.
“Intendi dire che di fatto votano per le lucertole?”
“Si, certo” disse Ford, scrollando le spalle.
“Ma…” disse Arthur preparandosi di nuovo a fare una domanda importante “perchè?”
“Perchè se non votassero per una lucertola” disse Ford “potrebbe essere eletta la lucertola sbagliata. Hai mica del gin?”
“Cosa?”
“Ho chiesto se hai del gin” disse Ford, con una nota di ansia nella voce.
“Ora ci guardo. Parlami delle lucertole”
Ford scrollò di nuovo le spalle.
“Alcuni sostengono che il governo di lucertole sia la cosa migliore mai capitata a quel popolo” disse. “Hanno torto marcio, naturalmente, torto supermarcio, ma c’è chi arriva a dire cose del genere”.
“E’ terribile” disse Arthur.
“Senti, amico” disse Ford “se ricevessi un dollaro altariano ogni volta che sento un pezzo di Universo guardare un altro pezzo di Universo e dire E’ terribile, non starei qui seduto come un limone a cercare un po’ di gin. Ma in nessuna di queste occasioni ricevo dollari altariani, e quindi sono seduto qui a cercare un po’ di gin”.