Premiata Ditta Sorelle FiccadentiPremiata Ditta Sorelle Ficcadenti è il nuovo romanzo di Andrea Vitali.
E’ uscito da poche settimane, e siccome mi è stato chiesto di presentarlo a Genova, è stato giocoforza immergermi nella Bellano del 1915, fare amicizia con la Stampina, Rebecca, il Prevosto, Geremia, Giovenca e Zemia, per dirne alcuni, rimanere incantata da uno stile e un linguaggio accurati, eleganti, con parole dal sapore antico e giochi di dialetto, ridere con delicatezza in molti passaggi, con un umorismo calibrato e costante a farmi compagnia fino all’ultima pagina. Senza il tempo di un respiro.
Peccato, perché questo è un libro da assaporare con calma, da godersi riga per riga senza appuntamenti con l’orologio.

Andrea Vitali è uno di quegli autori che merita il nostro tempo, ve l’assicuro. Ha pubblicato oltre 40 libri, è tradotto in undici lingue compreso il giapponese e supera serenamente i due milioni di copie vendute. Insomma, non sono solo io a pensare che sia uno dei migliori scrittori italiani viventi.
Ed è anche uno di quegli autori che merita di essere seguito nelle sue presentazioni, perché è spiritoso, brillante e generoso di godibilissimi aneddoti. Per cui, se dovesse capitare nella vostra città, non abbiate dubbi e andate a sentirlo.

Nel frattempo, andate nella Bellano di un secolo fa -all’inizio della Prima Guerra Mondiale e in un momento di grande trasformazione per l’Italia e per l’Europa- quando, nel piccolo paese sulla costa orientale del lago di Como, arrivano a sconvolgere animi e pensieri le due sorelle Ficcadenti: una, Giovenca, bellissima, sensuale e procace, l’altra, Zenia, “un mucchietto d’ossa” che neanche un uomo al buio potrebbe volere. Intorno a loro, e alla loro merceria, orbiteranno i desideri, le paure, le indiscrezioni, gli interessi, l’invidia o l’ammirazione di buona parte del paese.

Insieme a indimenticabili personaggi con nomi parlanti -come la povera Estatina, Rigorina, la perpetua che conosce la vita, o la stessa Giovenca, una notevole manza, o ancora Mirante, l’aiutante guercio, Cancrena, la pescivendola, e Gneo Pompeo, il dottore borioso- spesso devoti di quella fede che rasenta la candida superstizione, si naviga su un fiume, la storia principale, e il suo affluente, la storia delle due sorelle, che si uniranno alla chiusura del cerchio, per aprirne un altro e lasciarne aperti altri ancora.