VLUU L110  / Samsung L110Per chi si fosse perso A cuore crudo stamattina, ecco qui il podcast.
Se volete un bignami, però, eccomi pronta a fare una sintesi sull’argomentone che io e Marina Minetti abbiamo sviscerato con imbarazzante franchezza: l’amore sul posto di lavoro.
Non abituatevi a queste pillole, l’ho fatto stavolta e non prometto di rifarlo. E’ venuta così, colpa della centrifuga sedano-mela-zenzero. E perché sono stati dati consigli utili.

Intanto, Valerio, il personal trainer in studio, ci ha consigliato di gettar via le sedie e di sedersi d’ora in poi su palle colorate, gli esperti le chiamano swiss balls ma di fatto son grosse palle colorate.
Se state seduti lì, Valerio lo giura, vi allenate tutti i muscoli che servono per fare un sesso atletico e volendo anche selvaggio sulle scrivanie, sulle sedie, dietro le porte, un po’ dove vi pare.
Personalmente mi limito ad assumere potassio per scongiurare i crampi e mi pare già un bel risultato, ma gli addominali che promette la sedia-palla mi intrigano parecchio, anche se l’unica volta che ho passato una settimana seduta su quell’affare mi son ritrovata con la schiena bloccata per un mese e con lo sguardo disarmato dell’osteopata che mi ricordava la mia iperlordosi.

Comunque, lo sappiamo, negli uffici nascono amori e passioni, inutile negarlo, e anche se non si dovrebbe, anche se è sconsigliato, anche se è pericoloso, lo si fa.
Ma se poi finisce? Perdersi di vista, come sarebbe d’aiuto fare, non è praticabile salvo dimissioni.
Abbiamo chiamato lo psico e gli abbiamo chiesto consigli. E lui ce ne ha dati.
1) Quando vi lasciate, fissate le regole di buon comportamento tra di voi (qui io e la Minetti abbiamo riso e lo abbiamo pregato di passare direttamente al secondo punto).
2) Non cercate alleanze e non permettete che se ne creino. Niente squadre, niente staffette di volenterosi che riferiscono ogni parola e mossa dell’altro, niente pissipissibaobao né spalle su cui piangere in orario lavorativo. Le dinamiche di gruppo sono già complicate di per se stesse, non scompigliatele.
3) Niente interpretazioni a favor di speranza. Se lui o lei vi ha sorriso è solo per gentilezza, non ha cambiato idea; se il portapenne che gli/le avevate regalato è più vicino di cinque centimetri alla sua mano è per caso, non per bisogno di sentirvi vicini; se ha pinzato tre fogli per errore è perché si è semplicemente sbagliato, non perché il suo inconscio pensa di metter su famiglia con voi. Il mantra da ripetersi è Non esiste nessun segno.
4) Chi lascia, non cerchi di alleviare i sensi di colpa facendo l’amico o offrendosi come cura. Non è possibile. Via via sciò sciò, state lontani e lasciate che il cuore infranto si ricomponga da solo o con l’aiuto di altri. Voi potete solo fare danni.

E comunque gli uomini preferiscono gli sgabuzzini e le donne le sale riunioni.