Da giorni mi aggiro a pinna di squalo attorno ai miei ultimi capitoli. Mi avvicino ai personaggi e li spio, tento di blandirli o arrivo ad afferrarli con forza per costringerli a svelarmi il finale.
Io il finale lo avevo, lo sapevo, ma loro hanno preso altre strade, hanno fatto altre cose e ora mi guardano scettici dicendomi che sì, certo, posso anche farlo finire così, se proprio voglio, ma boh, secondo loro non è che sia un granché.
Va bene, d’accordo, parliamone. Se facessimo così? Mmmhh, sì, anche se…
E se facessimo così? Troppo scontato.
Ma perché lei non può avere qualcosa di più, di meglio, di bello? Perché siamo arrivati fin qui e lei è ancora lì, ferma, che guarda quello specchio deformante che riflette una vita altrui illusoria e ingannevole? Perché vuole quella? Perché non ha uno specchio pulito, che le restituisca l’immagine di sé? Perché agli altri sì e a lei no?
Mi guardano e dispiaciuti alzano le spalle e abbassano leggermente la testa.
E’ troppo tardi per un lieto fine.