• L’inganno ti piove addosso come una grandine improvvisa e ti scalfisce i pensieri e gli occhi, ti mitraglia con violenza fino a buttarti a terra e lì ti lascia, quando non ha più nulla da prendere e più nulla da temere.

    Buona Fortuna
Archivio: 2013

Terry Pratchett«Il sarcasmo con certe persone è utile quanto lanciare meringhe a un castello»

Per dare il titolo al laboratorio di scrittura ironica che ho tenuto lo scorso novembre all’Officina Letteraria, ho scelto una frase di Terry Pratchett, presa da uno dei suoi ultimi libri tradotti in Italia, Tartarughe divine.

Avrei potuto citare Pirandello, Calvino o Flaiano, avrei potuto tuffarmi negli aforismi di Wilde, avrei potuto scomodare Rabelais o persino Shakespeare. Tutti scrittori che hanno fatto dell’ironia, del sarcasmo, dell’umorismo sottile, ma anche della comicità, capolavori della letteratura.
E invece ho voluto rendere omaggio, un minuscolo omaggio, a un autore che ancora respira. Un autore tra i più conosciuti nel mondo anglosassone, votato come secondo miglior scrittore inglese vivente, tradotto in 37 lingue, in milioni di copie.

Di premi, riconoscimenti e lauree honoris causa ne ha piene le mensole, grazie ai quaranta libri che ha pubblicato negli ultimi trent’anni. Eppure, solo la metà è stata tradotta in Italia.
Potrei parlarvi almeno di questi venti, direte voi, o almeno di uno di questi venti, ma prima vorrei spiegarvi perché secondo me Terry Pratchett lascerà un’impronta indelebile nella letteratura del nostro tempo (di che forma sia poi quell’impronta, ha poca importanza).

Ve lo spiego sul blog di Officina Letteraria.

Non vi dico quanti libri ho letto quest’anno, mi vergogno.
Quando scrivo leggo poco, ma anche quando mi lascio divorare il tempo dai socialnet, per dire. O dai serial, che almeno son più dignitosi del cazzeggio su internet.
Comunque, in questo denso 2013, sono incappata in alcuni libri che vale la pena leggere. O almeno sapere che ci sono, memorizzarli, metterli in una wish list o anche regalarli.

Non sono necessariamente usciti quest’anno, semplicemente io li ho letti quest’anno. E non ho letto solo questi, ma ho voluto fare una piccola selezione di autori stranieri, per esempio i Pulitzer.

MiddlesexMiddlesex di Jeffrey Eugenides
Un secolo di storia, dal massacro di Smirne dei primi del ‘900 all’America dei giorni nostri, attraverso un’anomalia genetica chiamata Calliope Stephanides, poi Cal. Non a caso un Pulitzer, meritatissimo. Tra i libri che amo regalare.

Il tempo è un bastardo

Il tempo è un bastardo di Jennifer Egan
Non so se avete mai visto quei filmati nei quali si vede nascere un quadro o un disegno. Non capisci subito cosa ne verrà fuori, vedi dare la base, vedi i primi tratteggi, ancora indistinguibili, vedi le pennellate di colore, poi cominci a riconoscere il profilo di qualcosa, poi un altro e poi di colpo esce l’immagine finale che unisce tutto e forma un pezzo unico. E resti per un attimo incantato ripensando a quei segni e a quelle tracce di colore che ti parevano indistinte e che ora sono chiarissime.
Ecco, la Egan, in questo libro, fa così: unisce i puntini, chiude i cerchi e ti racconta passati e futuri fino a mettere la cornice finale attorno a un meritato Pulitzer.
Ogni pagina mi ha fatto pensare a quanto avrei voluto pensarci io. Non con invidia o presunzione, ma con sincera ammirazione e riconoscimento del suo talento di scrittrice.

Le fantastiche avventure di Kavalier e ClayLe fantastiche avventure di Kavalier e Clay di Michael Chabon
Leggetelo se amate la storia dei fumetti oppure leggetelo se amate la storia dell’ultimo secolo, tra Europa e Stati Uniti d’America, oppure, ancora, leggetelo se amate capire perché alcuni libri vincono il Pulitzer. La storia e i personaggi compensano egregiamente stile e ritmo a tratti meno travolgenti e meritano a buon titolo quel premio.

il seggio vacanteIl seggio vacante di J.K. Rowling
Siamo un domino e nessuno di noi è immune dalla responsabilità di ciò che succede agli altri, questo a Pagford, Inghilterra, giorni nostri, come in tutto il resto del mondo, in qualunque tempo.
Un senso etico mai sbandierato che s’infonde pagina dopo pagina in una storia collettiva, dove la Rowling dà prova della sua grandiosa capacità empatica, definendo i personaggi con maestria, dagli adolescenti -di cui, sappiamo, è sempre stata una straordinaria portavoce- agli adulti, tutti immensamente umani nella loro assenza di perfezione.
La necessità di una costruzione minuziosa della storia ha forse imposto un’eccessiva lunghezza e un ritmo rilassato, ma le ultime cento pagine compensano l’andatura di crociera delle precedenti.
Preparatevi a pensare, a sentirvi in colpa, a riflettere, a sorridere, a provare ripugnanza, a condannare l’indifferenza, a riconoscere le vostre imperfezioni e a scegliere chi e cosa essere.

False veritàFalse verità di Matt Ruff
Lo consiglio perché è un buon libro, benché non raggiunga i picchi de “La casa delle anime” e di “Acqua, luce, gas – Trilogia dei lavori pubblici”. Ho apprezzato soprattutto la capacità di rendere -irritando ma volutamente- il senso di sbagliato e disgustoso della Fede (qualunque essa sia) quando è ottusa e cieca, e soprattutto dell’ingerenza religiosa nei governi, nella politica, nella vita quotidiana dei cittadini e nel semplice riconoscimento dei diritti civili: in nessun mondo l’alibi di Dio fa davvero perseguire il Bene. A sfavore, mi ha ricordato troppo il serial tv Fringe e mi ha lasciato la sensazione di non essere riuscito a districarsi del tutto dal complicato garbuglio creato. Si va bene in discesa, con soddisfazione, nelle ultime venti pagine e nel finale.

Gli innamoramentiGli innamoramenti di Javier Marìas
Mi è ostica l’ossessiva descrizione dei pensieri, soprattutto se ridondanti congetture sui pensieri altrui, e -lapidatemi – non penso che si sia al cospetto di un contemporaneo Dostoevskij, ma riconosco a questo autore un senso estetico della narrazione e una raffinatezza di stile notevoli, una lucida esposizione dei meccanismi umani e la capacità di dare piccole pennellate perfette con espressioni che incantano e che ti ritrovi a ripetere a voce alta per sentirne il suono, come “il piovigginare del tempo”.
Un libro, questo, con poca pancia e molta testa. Per alcuni un pregio, per altri un difetto.

Il senso di una fineIl senso di una fine di Julian Barnes
Le seghe mentali di un uomo mediocre che vive con prudenza e non ci arriverà mai. Né è concesso al lettore arrivarci fino in fondo. Riconoscimento al valore ma sospensione del giudizio. Lo consiglio perché chi l’ha letto mi hanno detto Ma dai, è splendido! e io mi sono appagurata nel mio piccolo Sì ok però… E lo consiglio perché, onestamente, è scritto davvero bene.

La pazienza dei bufali sotto la pioggiaLa pazienza dei bufali sotto la pioggia di David M. Thomas
Piccoli veri impudichi estratti di persone.

 

libri 7Oggi ho finito la prima stesura del mio nuovo romanzo.
Lo scrivo qui, così magari domani passo, leggo questo post e realizzo di aver davvero scritto l’ultimo capitolo.
L’ho finito, l’ho stampato, l’ho imbustato e l’ho spedito alla mia agente.
Ora sto osservando la mia scrivania.
Due gatti acciambellati ai lati, due pile di posta da smaltire dentro cui spero non ci siano bollette scadute, briciole, molte briciole, chiavette usb di varia foggia, l’alone di una tazza, un tovagliolo sporco, una tovaglietta macchiata, due matite, una penna, un tappo di penna solitario. E il computer.
Dalla tastiera del computer sono sparite la A, la S, la E, la R, la T, la O ha perso il proprio allure. Beninteso, i tasti ci sono, ma le lettere sono scomparse. Ci sono andata giù dura.

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scarpe rosseOggi è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

E’ triste, preoccupante, inquietante e insano che si debba dedicare una giornata a questo. Triste, preoccupante, inquietante e insano che si debba costruire a piccoli pezzi una cultura condivisa che insinui in tutti la convinzione che la violenza sulle donne sia qualcosa di sbagliato, ingiusto, esecrabile.

La violenza sulle donne, così come quella su qualunque essere, è già qualcosa di sbagliato, ingiusto, esecrabile.
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Una città, Savona.
Un corso di comunicazione, Perseo, finanziato dal Fondo Sociale Europeo.
Nove persone tra i quaranta e i cinquantacinque anni, ognuna con la propria storia e i propri desideri. Con un passato difficile, un presente precario, un futuro incerto. Ognuna con la forza e la determinazione di imparare, di mettersi in gioco, di ottenere qualcosa di nuovo, qualcosa per sé, qualcosa di più.

Durante i due mesi di lezioni, Anna, Fatos, Franca, Francesco, Luca, Marina, Mirko, Santino e Silvio hanno ideato un progetto di aggregazione e intrattenimento per la loro città.
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Officina Letteraria Laboratorio di scrittura ironicaDall’Officina Letteraria mi fanno sapere che già dodici persone sono iscritte al mio laboratorio di scrittura ironica del 23 novembre. C’è posto per quindici, sappiatelo.

Quindici persone che passeranno un intero sabato con me, a parlar di scrittura, di lettura, di ironia. Una giornata a scrivere, a raccontare, a guardare cambiando prospettiva, a smontare, a sdrammatizzare.

Osserveremo dolori, rabbie o fatti banali e li trasformeremo in qualcosa di diverso, di inatteso, di imprevisto. Faremo agguati dietro l’angolo, capovolgeremo il binocolo, sorprenderemo e ci sorprenderemo, toccheremo le viscere e riacciufferemo le lacrime prima che scendano, rovesciandole in una risata.

E anche se il sarcasmo con certe persone è utile quanto lanciare meringhe a un castello, come dice Sir Terence David John Pratchett, noi ci proveremo. Perché siamo altre persone.

vanveraNel mio party permanente di personalità multiple ho dovuto cercare di fare ordine, distribuendo badge e scrivendo con un pennarello indelebile il nome di ciascuna sul bicchiere di carta. Che là fuori c’è un ambiente da rispettare.
Tra queste, che non sto a nominarvi ma sono parecchie e non tutte antropomorfe, c’è Vanvera.

Vanvera pensa a caso, ha fatto del Fuori Tema una spontanea filosofia di vita e segue una logica che a volte coglie di sorpresa pure lei, anche se solo per pochi secondi, quelli necessari ad aprirsi in un sorriso disarmante, alzare le spalle e proseguire.

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Ankh-Morpork

C’è un detto secondo cui tutte le strade portano ad Ankh-Morpok, la più grande città del Mondo Disco. Perlomeno, si dice che ci sia un detto per cui tutte le strade portano ad Ankh-Morpok. È falso. Tutte le strade portano fuori da Ankh-Morpok, ma a volte la gente le percorre nel senso sbagliato. (Terry Pratchett, Stelle Cadenti)

Ogni tanto, un governo cittadino costruisce delle mura attorno ad Ankh-Morpok, con la pretesa di tenere lontani i nemici. Ma Ankh-Morpok non teme i nemici. In effetti li accoglie a braccia aperte, purché abbiano soldi da spendere.
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ERE1989029W00002/05Se vi portano a Parigi per il vostro compleanno e il vostro compleanno cade giusto a Toussaint, aspettatevi che nel programma turistico creato apposta per voi ci siano, come minimo, un appartamento viola, una visita al museo di Anatomia Patologica “Dupuytren”, un passo al cimitero del Père-Lachaise, una tappa davanti alla Porta dell’Inferno di Rodin e una proposta per le Catacombe, declinata, quest’ultima, a causa della bellissima giornata di sole che spiaceva passare a trenta metri sottoterra.
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