Uno dei progetti più belli del 2019 è stato ed è il primo Romanzo Pigro.
Ad aprile 2019, io e 26 Scrittori Pigri abbiamo invaso Il Canto del Maggio a Terranuova Bracciolini (AR) per tre giorni per il primo Raduno Pigro (che loro hanno chiamato Laborafiorio Pigro con mio enorme divertimento, e hanno anche fatto le magliette) e ci siamo inventati la trama di un romanzo, giocandoci anche la telefonata a casa con Alice Basso.
A partire da quel momento, e senza mai un attimo di sosta, abbiamo sviluppato insieme la storia e i personaggi, definito la scaletta e suddiviso il tutto in 28 capitoli (26 Scrittori Pigri, Alice Basso e io).
Ognuno di noi ha scritto il proprio capitolo, poi io e Alice abbiamo fatto il primo editing, poi li hanno riscritti seguendo le indicazioni di editing e, in quest’ultimo mese, ho fatto la seconda rilettura ritoccando qua e là.
Adesso è nelle mani di Alice, che lo rileggerà.
Poi lo restituirò agli altri 26 autori che andranno a vedere se i ritocchi li sconfinferano.
Poi sarà pronto.
Pronto per essere letto da un editore che vorrà credere in questo folle, incredibile e meraviglioso progetto a cui 28 autori hanno lavorato per mesi come una squadra compatta, con un confronto costante, e senza mai – davvero mai – accapigliarsi.
Perché erano già abituati così, a scrivere ognuno per conto proprio ma leggendosi, aiutandosi, condividendo dubbi e idee.
Perché tutti avevano fatto almeno un GSSP. La maggior parte anche più di uno.
Perché mi hanno dato una fiducia totale dal primo giorno, e io ho fatto il possibile per meritarmela.
Perché, insieme, eravamo già abituati a lavorare sodo senza scordarci di ridere e divertirci.
Perché quando ho detto “Oh, Pigri, terza persona al passato, mi raccomando, e se mi ubriacate di focalizzazioni interne vi mando a letto senza cena” nessuno mi ha chiesto di cosa stessi parlando (a parte per la cena, s’intende: non togliete mai del cibo a uno Scrittore Pigro. Mai. E neanche gli alcolici).
Sono così fiera, orgogliosa e felice di questo progetto e del gruppo con cui sto lavorando da mesi che, giuro, avrei voglia già adesso di far leggere a tutti questo romanzo (che, tra l’altro, sta venendo davvero bene!).
Ma dobbiamo ancora fare gli ultimi passaggi necessari.
Perché vogliamo fare le cose per bene.
In ogni caso, noi abbiamo già qualcosa di straordinario per cui brindare, perché scrivere un romanzo in nove mesi in 28 autori è già qualcosa di straordinario.
E infatti abbiamo brindato.
Anche questo è il Gruppo di Supporto Scrittori Pigri.
[Il 20 gennaio parte la decima edizione del GSSP, è il turno di quello sulle tecniche narrative, il GSSP Scrittura e Narrazione. Se volete farlo ci sono ancora un po’ di posti e soprattutto ci sono i saldi invernali, quindi costa 300 euro anziché 350. Qui le info, qui il modulo di iscrizione]
Ammettere che il tuo soprannome era pigrazia non e stata una buona idea sai che d ora in poi ti chiameremo cosi La mia pigrizia sta nel mettermi davanti al foglio bianco, una volta che ci riesco non ho problemi a lavorare (di solito). Mi ci possono volere ore di auto-convincimento per sentirmi pronta a lasciare il resto fuori e concentrarmi su quel che, a parole, e la mia priorita assoluta, cioe finire il romanzo. Vedi, siamo in tanti! Mica per niente qualcuno ha definito lo scrittore il grande procrastinatore . Non c entra con la scarsa passione; forse ha a che vedere con l insicurezza sulle proprie capacita, ma non ne sono sicura. Con questo bisogno di spinta extra per partire ci si deve convivere in santa pace, secondo me. (Mi chiamavano anche Girella Buondi Motta, se e per questo. Adesso hai persino la scelta! Ma alla fine si sono messi tutti tranquilli io inclusa con Giro. ;))
L’importante, a un certo punto, è mettersi a scrivere, se è ciò che si vuole fare.
Sennò sono alibi 🙂