Barbara copertinarioMi avevano avvisata. In Feltrinelli, mesi fa, mi avevano detto “Tienti pronta, perché da febbraio in poi sarà un vortice senza respiro” e io, ingenua, avevo pensato che esagerassero.
Se pensate che l’impegno di chi scrive romanzi sia scrivere romanzi e godersi in pace il resto del tempo, avete farfalle di zucchero nel cervello. Le stesse che avevo anch’io (detta tra noi, mi mancano).

Quando un libro entra nella catena di montaggio di una casa editrice, e la sua pubblicazione si avvicina, si attiva una squadra di furetti impazziti che pensano a lui e a te come se foste l’unico scopo della loro vita. E tu che pensavi di farti una tisana allo zenzero e leggere un romanzo, scritto da un altro, te lo puoi scordare.

DraghettoHa iniziato la mia editor, che ama il suo lavoro in un modo entusiastico e viscerale, e che dall’anno scorso mi chiama ogni tanto per dirmi quanto sia felice di essere circondata da draghi (capirete quando leggerete Qualcosa di vero, e no, non è un fantasy).
work in progress

Poi abbiamo lavorato all’editing, dove si discute con grande garbo anche della posizione delle virgole, perché io sono una di quegli autori che ragiona anche sulla posizione delle virgole e non so se questo mi mette tra gli autori con cui si ama lavorare o tra gli scassamaroni che ci si passa a botte di pagliuzza più corta. Comunque accetto critiche e consigli, quindi so per certo che c’è di peggio.

Fiorio - Qualcosa-di-vero CoverNel frattempo l’ufficio grafico impazzava e, per quanto mi riguarda, ha vinto il premio copertina dell’anno. Aveva iniziato proponendo una copertina bella. Sarebbe andata bene anche quella, ma no, c’era spazio per farsi venire altre idee e ne ha tirata fuori un’altra, molto bella. Poi ha estratto dal cilindro quella che vedete qui a fianco: buffa, elegante, intelligente, ironica, originale. In una parola: geniale. E io ho capito di amare quei grafici.

Per la copertina, però, c’erano da scrivere i testi dell’aletta (quello che noi lettori chiamiamo il “riassunto” o la “trama”, ma che in gergo si chiama la sinossi) e della quarta di copertina. E solo per quello sono fioccate mail per oltre un mese. Anche lì ragionando sulla parola, la posizione dell’aggettivo, la punteggiatura.

 

Barbara, terza di copertinaE la scelta della fotografia. Be’, lì è stato facile: ho in squadra Sara Lando. Un invio ed era fatta. Purtroppo non siamo riusciti a mettere nella terza di copertina (si chiama così l’aletta interna dove c’è la mia biografia) una delle nuove, bellissime foto che Sara mi ha fatto a fine febbraio. Ma le useremo, le useremo.

Finita qui? Figuriamoci.

 

Bozze non corretteMentre il marketing decideva la tiratura (ossia quante copie stampare per la prima edizione, e dico prima in spregio alla scaramanzia, sperando di non essere punita per questo), è entrato in campo tutto l’ufficio comunicazione di Feltrinelli.
Sono state mandate le bozze semidefinitive del libro ad alcuni giornalisti dei mensili e ad alcuni librai di fiducia, è uscita la prima recensione su Amica (grazie a Pietro Cheli!), sono state contattate le persone a cui chiedere di presentarmi nelle varie città, sono state definite o opzionate le prime date delle presentazioni (se andate alla pagina Eventi cominciate a scoprire i primi appuntamenti) , contattati altri giornalisti, i blogger e chi lo sa, a un certo punto mi sono persa.

copie frescheAdesso, mentre si stanno definendo gli ultimi dettagli, per esempio il visual commerciale, ossia quelle locandine e cartonati che promuovono i libri nelle librerie – e anche lì sto combattendo col mio esercito di puntini sulle i sfiancando il marketing (vi voglio bene, ragazzi, e finirete per volermene anche voi, ve lo prometto) – le copie sono partite dalla tipografia e stanno viaggiando per l’Italia.
Le prime sono arrivate ieri in casa editrice, le altre andranno nelle librerie.
L’8 aprile è il giorno ufficiale in cui Qualcosa di vero spunterà sulle mensole e nelle vetrine.
Lo potete già ordinare ovunque, sarete i primi ad averlo.

Io lo toccherò e lo annuserò domani.
Perché domani, a un anno esatto dalla firma del contratto con Feltrinelli, sarò in casa editrice a firmare le prime copie per la stampa.

Ci siamo, sta arrivando Qualcosa di vero.
Per me è un carico di emozioni forti, di risate, di ansie, di paure, di conquiste. E’ il mio drago che vola.
Sta volando da voi.


Ps

E se siete su twitter e volete provare a vincerne una copia, correte qui, alla pagina della Meucci Agency, e mettete in gioco la vostra chiocciolina.