Una città, Savona.
Un corso di comunicazione, Perseo, finanziato dal Fondo Sociale Europeo.
Nove persone tra i quaranta e i cinquantacinque anni, ognuna con la propria storia e i propri desideri. Con un passato difficile, un presente precario, un futuro incerto. Ognuna con la forza e la determinazione di imparare, di mettersi in gioco, di ottenere qualcosa di nuovo, qualcosa per sé, qualcosa di più.
Durante i due mesi di lezioni, Anna, Fatos, Franca, Francesco, Luca, Marina, Mirko, Santino e Silvio hanno ideato un progetto di aggregazione e intrattenimento per la loro città.
Ci hanno lavorato per settimane, mettendo a frutto ciò che ogni giorno imparavano in classe: hanno fatto brainstorming per scegliere il nome dell’iniziativa con le sue due rassegne cinematografiche, hanno fatto ricerche e selezionato i film, hanno scritto di ognuno la sinossi e la scheda di presentazione correggendosi le bozze a vicenda, hanno redatto i comunicati stampa e definito la cartella stampa, hanno imparato a lavorare in gruppo, ad aiutarsi, a portare avanti un progetto comune sviluppandolo nelle fasi di ideazione, progettazione e comunicazione.
Quando tutto questo è nato, era simulazione, era per finta, era un facciamo che.
Ci serviva per dare un colore, un sapore, un odore a ciò che spiegavo in classe, per mettersi alla prova, come ognuno di loro ha fatto per due mesi. Ma, senza confessarlo, ci abbiamo creduto davvero.
E stamattina, per la mia ultima lezione, li ho accompagnati al Comune di Savona dove hanno avuto la possibilità di presentare il loro progetto. Che forse diventerà realtà.
Per due mesi io sono partita da Genova, ho guidato fino a Savona e dalle 9 alle 13 ho spremuto senza pietà i miei allievi. Per due mesi li ho visti faticare, stancarsi, migliorare, senza mai mollare.
Ho preteso da loro il massimo, ho dato loro il massimo. E il massimo ho ricevuto.
Anna, Fatos, Franca, Francesco, Luca, Marina, Mirko, Santino e Silvio: è stato un onore lavorare con voi.
Grazie.
li ho accompagnati al Comune di Savona dove hanno avuto la possibilità di presentare il loro progetto. Che forse diventerà realtà.
che cosa bellissima!!! Congratulazioni a tutti: se ti conosco abbastanza so che li hai fatti lavorare tantissimo e che ne è valsa la pena.
Comunque il tuo studente nel passeggino giallo col cappellino bianco non ne dimostra quaranta!
(Siccome sono una bambina di seconda elementare, non riesco a smettere di leggere il titolo del tuo post e dirmi in testa “Sei Perseo?” “Trentaseo”. Lo so, lo so. Mi spiace. Me ne rendo conto)
(dannazione, per colpa tua adesso non riesco a smettere nemmeno io)
Valerio è stata la mascotte. Dopo due mesi di corso di comunicazione ha cominciato a “lallare” con dodici mesi di anticipo. Son soddisfazioni.
E sì, li ho fatti lavorare tantissimo e ne è valsa la pena 🙂
ayeah! Tienici aggiornate/i su questo progetto, io faccio il tifissimo.
Hanno due madrine agguerrite, me e Isa. Più lo stormo di corvi dell’indignazione, alla bisogna.
Stavolta potrebbe esserci uno di quei finali da film che ti turlupinano le ghiandole lacrimali.
ecco, già il ciglio umido sulla chiusura del post e ricarichi con lo spoiler che preannuncia sbadilate di Kleenex? ma son modi, questi?(*)
(*) sì, son modi 🙂 complimenti davvero a voi tutti, tutti insieme!
il trucco è quello 😉
Dunque farete una rassegna di cinema a Savona? Un festival? Non ho capito bene ma ne vorrei scrivere su Blue Liguria. É una storia bellissima. Vi auguro ogni fortuna. E la segnalo a Ferdinando Molteni che forse la conosce giá benissimo.
E’ ancora tutto in itinere, da un lavoro di classe siamo passati a un potenziale progetto reale e questo per loro è stato già un grande traguardo. Ma soprattutto, ora che hanno sentito il battito del cuore del loro lavoro, desiderano -giustamente- vederlo nascere.
Sono felice che questa storia ti abbia conquistata (so cosa vuole dire: io sono stata conquistata da loro), ti scrivo in privato.
Tutto ciò è bellerrimo! 😀
Sì, lo penso anch’io 🙂
🙂 io posso solo ringraziare, anche qui, Barbara e Giovanni Giaccone per la passione, la competenza, la generosità con cui ogni giorno degli ultimi tre mesi hanno tenuto per mano i miei nove “ragazzi” 🙂
L’avevi detto che ci saremmo entusiasmati, e noi che facevamo gli scettici. Ridicoli che siamo 😉