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Ci sono i sogni dove i vecchi hanno il pallino delle bocce e non lo danno agli altri, dove si gioca a Vedremo, dove si temono i serial killer dei caduti sull'asfalto, i padri maniaci della puntualità e le tate coi ramarri marròn, mentre alle mamme mezza mamma e mezzo ussaro si vuol bene comunque. 

Ci sono i voti di vastità ma bisogna sentirsi limitiesenti, c'è la ricerca dell'altrochè, il Dio Fatè e tutti gli altri, la favola della punteggiatura e il film scomposto, il cormorano che lo sapeva AH! se lo sapeva, la prigione degli orridoi e la parola d'ordine da indovinare.

E poi ci sono i sogni e i bisogni e i diritti e i doveri, anche nel senso di dov'eri quando devastavano i concetti? E allora un po' di chirurgia etica per rifarsi il senno non sarebbe male, per smettere di prendersela coi camerieri per un capello nella minestra quando nel brodo culturale quotidiano abbiamo ormai parrucche intere.

Urge esserci. Urge andare.

Anche a teatro, a vedere Bergonzoni.

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