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E poi succede così.
Ci hai sbattuto la testa per giorni, hai sondato ogni possibilità, hai pensato alle soluzioni più drastiche e senza alcuna speranza ti rimetti per l’ennesima volta davanti allo schermo e decidi di non pensarci più, lasci che qualcosa succeda e aspetti di pedinare passo dopo passo le parole che usciranno.
E loro escono.
All’inizio lente, una alla volta, faticosamente. Poi prendono confidenza con la libertà e cominciano a sbucare a coppie, a gruppetti, a interi periodi. Poi iniziano a giocare e acciuffano la battuta di Sara, l’ammonimento di Gio, la speranza di Francesca, il commento di Paola o la mail di Unlettore e di colpo mi ritrovo a scrivere FINE sotto l’ultima parola di un nuovo romanzo.
Fatta.
Dopo mesi di incubazione, è nato ieri, 8 novembre 2010, alle 19.45.
So che fa tanto donnicciola e che verrò derisa per questo, ma ho pianto. Senza manco essere in spm.
Succede.

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