Schermata 2016-04-05 alle 18.51.28Sono stata contattata da Buster, un’agenzia di servizi editoriali creata da alcuni professionisti attivi da anni, a vario titolo, nel mondo dell’editoria e del commercio librario.

Mi hanno chiesto se potevo rispondere a una loro intervista riguardo la mia esperienza con la pubblicazione dei miei libri, soprattutto con l’editing, e hanno anche voluto sapere la mia opinione sull’auto-pubblicazione.
Lì per lì ho avuto un po’ di scrupoli: loro sono persone serie e professionali, ma offrono anche un servizio di auto-pubblicazione e io, sull’auto-pubblicazione, arriccio sempre il naso.
“Guardate che non ne parlerò benissimo, io la sconsiglio sempre ai miei Scrittori Pigri e agli allievi dei miei laboratori di scrittura” gli ho risposto. “Siete sicuri di voler pubblicare la mia opinione a riguardo?”.
Erano sicurissimi, perché, mi hanno detto, la pensiamo in modo molto simile e per questo loro hanno deciso di creare Buster (e salvare un po’ di esordienti dall’Editoria a pagamento, oltre che dalle brutte figure con libri raffazzonati e di tristanzuola presentazione).

Cosa facciano i tipi di Buster ve lo lascio scoprire da soli, e vi lascio scoprire da soli cosa ho risposto quando mi hanno chiesto come sono arrivata alla mia prima pubblicazione, che differenze ci sono state tra il primo manoscritto e l’edizione stampata, la mia esperienza con l’editing, quanto partecipo alla costruzione del mio libro (a prescindere dal testo, ovviamente), cosa ne penso del self-publishing e quali consigli do agli esordienti in cerca di pubblicazione. Trovate tutte le mie risposte qui.

Vi anticipo che mi sono divertita con le mie solite analogie.