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Ancora circondata dai tappi di spumante stappato per festeggiare la ritrovata libertà dalla palestra che mi ha tenuta prigioniera per sei lunghissimi e sprecatissimi anni, ho accompagnato una mia amica a chiedere informazioni in una palestra vicino all'ufficio.
Molto vicino all'ufficio.
Io, forte del fatto di essere finalmente uno spirito libero (di inflaccidirmi), sono andata per darle man forte.
Che si sa come sono i pr delle palestre: offerta pazzesca, non ricapiterà mai più, meno di così nemmeno se fai ginnastica in casa, da domani non più valida.
Fateci caso: quando arriviamo a chiedere informazioni per iscriverci in una palestra capitiamo giusto l'ultimo giorno valido per la promozione del secolo.
"Posso decidere domani?"
"Guarda, fosse per me ti direi di sì, ma temo che domani me la blocchino, questa promozione. E poi mi spiacerebbe doverti dire di no".
Che gli credi anche, quando ti dicono così.

L'offerta in effetti è interessante, va detto. Un anno pagato, un anno regalato, a conti fatti sono meno di trenta euro al mese per poterci andare tutti i giorni a qualunque ora. Certo, ammesso che io ci vada, ma di quello parleremo poi.

Insomma, mi sono iscritta. Io, non la mia amica.
Mi sono nuovamente impegnata in una relazione a lungo termine con una palestra. Dannazione.

La mia tessera scade il 3 luglio del 2012, in tempo per godermi qualche mese di relax prima della fine del mondo, a cui arriverò perfettamente in forma.

Magari, sulla determinazione e la forza di carattere, farò corsi invernali.

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