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L'altro giorno mi sono svegliata tardi e infilata in una vasca piena di acqua bollente e schiuma profumata chiedendomi che effetto facesse farsi un bagno rilassante di lunedì mattina, per giunta feriale.
Confermo, è rilassante, ma un filo noioso, lo preferisco quando fuori è buio e l’inverno fa la ronda.
Così, dopo un tempo sufficiente a giustificare l’uso di quelle decine di litri d’acqua, sono uscita, mi sono infilata l’accappatoio e ho digitato sul sito di Trenitalia curiosando tra gli orari.
Poche ore dopo salivo su un intercity per Milano, avendo avuto cura di mandare messaggi a un po' di amici milanesi e lasciando fare al destino.

Sono state giornate di sorrisi, abbracci, chiacchiere, premure, pensieri, racconti e aggiornamenti.
Sono state giornate di quella pioggerellina fine fine che sembra finta che quasi non sembra piova eppure l’aria è bagnata e ti chiedi perché non aprono l’ombrello e ti senti una foresta ad aprirlo tu per prima ma dopo un po’, vaffanculo, lo apri perché quando vivevi lì eri come loro, adesso no e non hai voglia di sentirti intrisa di acqua subdola.
Sono state giornate di sguardi seducenti di sconosciuti intriganti, di educati approcci di uomini eleganti, di sorrisi regalati negli incroci casuali, attimi brevi, che sfuggono lasciando la sensazione di possibilità.
Sono state giornate di poche vetrine e pochi acquisti per mancanza di ispirazione e abbondanza di calca ma non aveva alcuna importanza perchè non ero lì per quello.
Anche se davanti a Tiffany in piazza Duomo non ho potuto resistere. Oh, è Tiffany.
Ma mentre ero immersa nella coda sulla morbida moquette azzurra, il gentile Tiffanyboy, con la sua sciarpina in tinta moquette, ci ha comunicato che “Qui trovate solo l’argento e l’oro giallo. Diamanti e platino sono nel negozio di Via della Spiga”.
Ohibò, niente diamanti e platino?
E che, son mica qui a candeggiar pantere e non sono allergica all'argento per caso!

Preso atto di non poter salutare l’anello dei miei sogni (dannazione, sul sito lo danno solo in argento. Vuoi dire che non lo fanno più in platino? Stiamo scherzando?!) nè qualche suo cugino alternativo tipo questo, nè l'intramontabile o gli intramontabili, mi sono limitata a dare uno sguardo svogliato ai ciondolini che fanno far strilletti alle adolescenti d’ogni età e via a Palazzo Reale per la mostra di Dalì.
Niente Dalì, coda disarmante.
Poco importa, avevo già un carnet denso di appuntamenti.

Sono ripartita con un sacchetto pieno di libri (Non ti vedo mai, fatti riempire di regali!), la soluzione per una delle più difficili strenne della famiglia, due giorni volati e quel senso di pieno che ci infonde il ricordarsi quante persone speciali fanno parte della nostra vita.

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