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Il fatto che domenica io fossi al mare ha contribuito a ritardare la percezione dell'autunno, stagione che dà il via non solo alle scuole ma anche alla palestra (niente che si rimpianga davvero).

Ma questa pessima abitudine che hanno le leggi fisiche di applicarsi con tanta tenacia al mondo come al corpo -oltre a un passaggio obiettivo davanti allo specchio e di fianco alla mia coscienza- mi hanno fatta cedere alle insistenze di Roberta (che non ha mai smesso, neanche a ferragosto, di autoflagellarsi con sessioni d'allenamento, per giunta a orari improbi) e mi hanno convinta a onorare nuovamente la palestra della mia presenza.

Così, afferrando il borsone che giaceva abbandonato in ufficio da oltre cinque mesi, l'ho seguita con l'entusiasmo di un adolescente al pranzo di famiglia della domenica.

Non ancora perfettamente tarata sullo spirito giusto, alla fanciulla colorata che ci ha accolte in sala attrezzi con l'acclamante annuncio che Il circuito è appena iniziato! ho replicato con un soddisfatto Bene! per procedere dritta verso i tapis roulant effettivamente liberi dall'occupazione altrimenti saturante di coloro che stavano sputando pleura nel tentativo di sopravvivere al "circuito", un percorso di esercizi letali dominato da una virago in lycra che, armata di microfonino stile body guard, riempiva lo spazio di comandi, minacce e quel che solo irrecuperabili ottimisti potrebbero definire incoraggiamento.

Ipod, 20 minuti di camminata veloce su pendenza 8: estraneazione attivata.

Dopo la mia energica passeggiata, Roberta, seguace convinta del concetto di mezzo gaudio in caso di comunione del male, con la sua candida espressione da hello kitty mi ha trascinata a fare Un nuovo corso, si chiama movida, vedrai, è divertente!

Vale la pena aprire una parentesi per elencarvi i nomi dei corsi che infestano la mia palestra: movida, zumba, upperbody e in piscina si va di acquadisco, acquazumba, acquatono, acquajolly, acquamix, acquadolce e via dicendo. Ci sono anche le "pillole" ossia quarti d'ora random di spietata tortura che coinvolgono i presenti nella sala attrezzi, senza alcun preavviso.
Siamo oltre la droga, qui. Siamo nel pazzoide.

Movida, ho scoperto, è una forsennata mezz'ora di funky base che i miei oltre dieci anni di danza moderna hanno dignitosamente retto, tanto da farmi cedere senza grandi resistenze alla rinnovata espressione da hello kitty di Roberta quando mi ha chiesto Ti fermi per gli addominali, vero?
E che vuoi che siano un po' di addominali? Ne ho anche un gran bisogno. Ma certo che mi fermo.

Nel tempo di un battito di ciglia ho visto un ghigno compromettere inesorabilmente l'hellokitty's face e mi sono trovata ai piedi un tappetino, un peso da 5 chili e un'inquietante fascia elastica.
Cos'è tutta 'sta roba?
Vedrai.

Mezz'ora dopo elaboravo tecniche mistico-sataniche per evocare lo spirito di Giovenale e costringerlo a iscriversi nella mia palestra, prima di ripetere ancora una volta il suo fottuto Mens sana in corpore sano.

Torno a galleggiare nell'acido lattico, see you later.

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