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La mia vita comica ultimamente ci ha dato poche soddisfazioni.
Non che io debba necessariamente essere il Fool dei Dii, ma sappiamo quanto loro ci tengano, a tenermi sempre un po' in tirella.
Da un po' di tempo, invece, sono distratti (un'idea su chi si stiano concentrando in questo momento io ce l'ho, ma trattandosi di un mero inside joke tra me e un'altra persona non aggiungo altro) e sembrano lasciarmi (abbastanza) in pace.
Quindi che vi racconto?

Ho scoperto di essere una leggenda del reparto otorinolaringoiatria di San Martino (sì, ragazzi, quella che nel dicembre del 2002 si è infilata due palline di cera ortodontica nelle orecchie e l'ha fusa sui timpani con quei coni di cera a cui si dà fuoco, sono io. Sì, esisto. Ho saputo che vi state tramandando da anni quella storia e che molti di voi sono convinti che Non Possa Essere Successo Veramente. Credetemi, lo vorrei anche io...).

Ho scoperto di aver mangiato quattro interi barattoli di crema fondente della Caffarel nell'ultimo mese (forse un po' troppo?).

Ho ripreso ad andare in palestra e non chiederò MAI PIU' all'istruttore di sala di farmi fare qualche addominale (è come chiedere a un vampiro di farti l'esame del sangue o a una quindicenne di prestarti il lucidalabbra. Ci son cose che semplicemente non si devono fare).

Sono andata alla presentazione di Joe Lansdale e avrei voluto passare un'intera giornata a chiacchierare con lui: è adorabile!
Tra le domande più spassose del pubblico, menzione d'onore a quelli che hanno tenuto moltissimo a farci sapere che: hanno scritto tre libri (good for you, ma noi siam qui per Lansdale, tesoro), parlano perfettamente inglese (clap clap clap ma c'è una simpatica interprete apposta per noi che, guardaci, yu-uh, siamo un sacco di gente italiana!), non sanno cosa chiedere ma è così bella l'idea di parlare al microfono che non hanno resistito.
Fantastiche le mie vicine di sedia, una madre e una figlia più bastard inside di me con cui abbiamo fatto comunella gareggiando nelle osservazioni più spietate (pagheremo per tutto questo, ma nel frattempo gustose risate).
Alla fine, anche un po' per colpa di Carlo che non aveva dubbi in merito, ho fatto una cosa che non faccio MAI: farmi autografare un suo libro. Ma la sua adorabilità mi ha calamitata a quel tavolo e ha anche prodotto il seguente sagacissimo dialogo.
L - Hi, how are you?
B - Fine, thanks, and you?
L - Me too! What's your name?
B - Barbara.
L - Ok, Barbara! (segue dedica sul libro)
B - Thanks and enjoy Italy!
L - Oh, thanks!

Neanche gli sceneggiatori di Desperate Housewife riuscirebbero a fare di meglio, eh?

Ah, prima di chiudere questo stupidissimo post, volevo dirvi che giovedì 21 ottobre, cioè fra tre giorni, presenterò Gianluca Morozzi alla Feltrinelli di Genova, alle 18.00.
Quell'uomo ha sfornato un altro romanzo, Cicatrici, e so che ne ha altri in cantiere (ma come diavolo fa?).
Dai, cercate di venire numerosi.

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