Ogni tanto lo faccio, ogni tanto accendo l’ordigno collegato con l’etere e osservo lo schermo, raramente incuriosita, molto spesso annoiata, talvolta allibita.

Ultimamente mi è capitato di incappare (più volte di quanto avrei voluto) in uno spot televisivo che pubblicizza un servizio di sms per calcolare le affinità di coppia. La prima volta ho riso pensando fosse un programma comico e aspettando il seguito, poi ho deciso che più probabilmente è un esperimento sociologico-antropologico per misurare il livello culturale e intellettuale delle nuove generazioni (target dichiarato).
E la risposta è: basso. Molto basso. Ma molto molto molto basso. Non poco, eh. Molto.
Perché mandare così tante volte uno spot su determinate reti in determinati orari costa più dello stipendio annuale di decine di operai, quindi deve essere un investimento oculatamente stabilito in base al ritorno calcolato e comprovato.

Bene, la scena è la seguente.
Una voce fuori campo con tono di chi la sa lunga ammonisce una giovane fanciulla, seduta al bancone del bar di un locale presumibilmente serale, a giudicare dall’abbigliamento mondano, suggerendole di chiedere ASSOLUTAMENTE il controllo di affinità di coppia via sms al servizio *beep* prima di proseguire la serata col ragazzo che è al suo fianco, il quale, ignaro, sta aspettando che il barista gli consegni l’aperitivo.
Lei, che segue grata i suggerimenti della voce fuori campo, manda svelta un sms a *beep*, scrivendo il proprio nome e il nome di lui, e aspetta il responso che arriva  in meno di un secondo e che, ahimè, decreta una percentuale così bassa che neanche vale la pena farsi offrire da bere.
Quindi che fa?
Alza le spalle sogghignando, rimette il cellulare in borsa e continua a chiacchierare con il suo accompagnatore rimandando la decisione a quando avrà raccolto indizi più concreti?
No.
Esprime sorpresa e dispiacere e condivide con lui l’amara sentenza spiegandogli perché non potranno rivedersi mai più?
No.
Abbozza un sorriso di cortesia, ringrazia per il cocktail e se ne va salutandolo?
No.
Appena lui si volta verso di lei, gli getta in faccia il contenuto del proprio bicchiere e se ne va indignata.

Ecco, ogni volta che la vedo sento l’impellente necessità di fare due chiacchiere con lui.
Ragazzo ignaro con la faccia colante di qualche pessimo intruglio alcolico, non farti domande, fidati.
Una che mentre le stai offrendo da bere manda un sms, è una cafona.
Una che l’sms lo manda a un servizio a pagamento che le annuncia quante possibilità avete di essere una coppia felice, è una deficiente.
Una che prende per vero quel responso, è una da cui stare alla larga.
E, infine, una che di fronte alla notizia -sulla cui fondatezza sorvoliamo- di una vostra incompatibilità, reagisce rovesciandoti addosso del liquame, è una che si merita -e lo incontrerà- un becero bofonchioso tamarro che se la ribalterà sui sedili posteriori di una macchina con la marmitta truccata per far più rumore quando si sgasa, che spenderà più in gel che in calzini decenti e che l’unico libro che avrà letto sarà la raccolta delle barzellette di Totti, trovandolo divertentissimo.
Per cui, ragazzo ignaro con la faccia colante di qualche pessimo intruglio alcolico, considerala fin d’ora la miglior vendetta.