Non mi dispiace arrivare tardi nello scoprire uno scrittore. Soprattutto se contemporaneo (e vivente, ovvero scrivente).
Perché se me ne innamoro posso già godere di svariati libri mentre tamburello in fremente attesa di nuove pubblicazioni.
Quest'anno la palma delle mie scoperte tardive (e innamoramenti folgoranti) va a Gabriele Romagnoli.
Non chiedetemi Di cosa parla per favore.
Parla di tanto, di molto, di tutto. Parla degli uomini, delle donne, dell'amore, dell'Italia, dell'estero, dei sentimenti, delle emozioni, delle incoerenze, delle paure, delle meschinità umane, degli integri, della storia, eccetera eccetera eccetera.
Narra e lo fa straordinariamente bene, con un ritmo giornalistico ma la forza dello scrittore, con arguzia, raffinata ironia e calibrata leggerezza con cui scava in profondità (se anche voi sottolineate le frasi che vi colpiscono armatevi di matita e temperino, perchè c'è molto da sottolineare).
Lo amo.
E ne voglio ancora.
*come non sapete chi sia Ric? Vergogna!
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