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Più o meno in questo periodo, due anni fa, pubblicavo i miei consigli per libri da leggere o da regalare, un post talmente gettonato che per non fargli perdere il primato delle visite ho deciso di non replicare nel 2010 (o pensavate che fosse a causa della mia totale assenza di disciplina?).
Il che significa che ho due anni di consigli da recuperare, anche se i più attenti avranno raccolto suggerimenti sparsi in ordine completamente incoerente lungo gli ultimi 24 mesi.
Mesi che, dal mio librino delle liste dei libri che leggo (zitti!), non risultano essere stati degni di una lettrice accanita. La mia media dei quattro libri al mese è scesa a tre l'anno scorso e a un due scarso quest'anno. Non bene.

Ad ogni modo, se vi sentite a corto di idee per le strenne e siete disorientati dai troppi titoli che affollano le librerie, vi offro la lista dei libri che mi sono piaciuti di più nell'ultimo biennio, in ordine di (mia) lettura.

I libri che ho trovato Strepitosi, di quelli che ne devo regalare almeno una copia a qualcuno, sono:

L'aiuto di Kathryn Stockett
E' il 1962 e Aibileen, Minny ed Eugenia detta Skeeter sono tre donne di Jackson, Mississippi. L'unica differenza tra loro è il colore della pelle e, di conseguenza, la condizione sociale. Una differenza abissale, poi via via più sottile fino a diventare impercettibile e scomparire in un racconto corale che le unisce nella comune voglia di due cose "semplici", ma negate, come la giustizia e la libertà. Con impressionante leggerezza e strappando molti sorrisi, questo libro -vero, coinvolgente, purtroppo ancora attuale- regala un'imprevista consapevolezza di ciò non va mai dato per scontato.

La battuta perfetta di Carlo d'Amicis
Attraverso il racconto -candido, crudo, amaro- di Canio Spinato di Matera, che nella vita vuole solo rendere felici gli altri cercando ossessivamente la battuta perfetta, ci si ritrova dietro le quinte del grande varietà in scena da decenni in Italia.

Questo bacio vada al mondo intero di Colum McCann
Frasi brevi, di assoluta eleganza, in perfetto equilibrio su un filo teso tra vite e storie che si intrecciano, si sfiorano, iniziano e finiscono.

Rembò di Davide Enia
Non serve amare il calcio per amare questo libro. E' poesia, viscere e vita vera. Come sempre quando a raccontare è Davide Enia.

Quelli che ho promosso al ruolo di Mi è piaciuto, con 4 stelle su Anoobi, giusto una in meno dello Strepitoso, sono:

Buongiorno Los Angels di James Frey (pezzi di vita, di sogni, di speranze, di esistenze tanto da comporre, tassello dopo tassello, un mosaico che diventa Los Angeles)
Navi in bottiglia di Gabriele Romagnoli (101 racconti inesorabili, di inguaribili dolori e finali senza speranza e di raffinatissima bellezza)
On writing di Stephen King (estremamente stimolante per tutti quelli che amano scrivere o Stephen King)
Sesso e lucertole a Melancholy Cove di Christopher Moore (anche se stavolta ci si diverte meno, resta scritto magistralmente, con la caratteristica abilità che Moore ha di rendere normale l'assurdo e assurdo il normale)
Devil Red di Joe R. Lansdale (molto meglio dell'ultima avventura di Hap e Leonard che ci aveva un po' delusi)
Ieri di Agota Kristof (una storia d'amore attesa una vita, mai vissuta, scivolata tra le mani e surrogata da una vita di compromessi)
La soavissima discordia dell'amore di Stefania Bertola (leggero, divertente, veloce, è la Bertola che si intravedeva spuntare nei precedenti libri)
La zia Mame di Patrick Dennis (Zia Mame è un vortice di vita, di disarmante follia, di inafferrabile intelligenza e di insospettabile astuzia)
Un tuffo nella luce di Gabriele Romagnoli (Romagnoli, con la sua inconfondibile eleganza, rielabora un suo tema ricorrente: l’ergastolo che è il sopravvivere a una perdita irrimediabile e la protezione (inutile) alla vita)
I fiori di Honk Kong di Paola Rondini (un thriller a cui l'autrice aggiunge altro e ti consegna vite, odori e sapori con grande abilità)
Cicatrici di Gianluca Morozzi (un nuovo Morozzi che si cimenta col dolore e la dipendenza emotiva)
La grammatica di Dio di Stefano Benni (storie di tanta, tanta solitudine, belle, poetiche e amare. Ma almeno ci hanno restituito un Benni che si pensava perso)
Eureka street di Robert McLiam Wilson (bello, ma devono interessare molto i conflitti politici, sociali e religiosi nell'Irlanda del Nord)
Libertà di Jonathan Franzen (vite attorcigliate tra loro, prospettive differenti, esistenze tracciate più che da scelte, da errori umani. Forse poco viscerale, poco spontaneo, ma non per questo meno bello, elegante, raffinato, profondo e scritto straordinariamente bene)
Atlante di geografia umana di Almudena Grandes (racconto corale di quattro donne ironiche, autocritiche e alle prese con la vita. Per me la scoperta di una autrice della quale ora voglio leggere il resto)
Mio padre non ha mai avuto un cane di Davide Enia (la delicatezza con cui Enia riesce a scavare nelle viscere e portar fuori emozioni, anche in un brevissimo testo come questo, è qualcosa che mi incanta ogni volta)
La storia dell'amore di Nicole Krauss (bello, triste, dolce, amaro, incantevole, appassionante, inesorabile. Proprio come la vita, proprio come l’amore)
Sabotaggio d'amore di Amelie Nothomb (non sarà mai una mia autrice di riferimento ma questo libercolo mi ha divertito molto. Buona lettura da treno)
Io sono febbraio di Shane Jones (una fiaba onirica che parla di dolore, di tristezza, di lutto, di disperazione e di follia. Molto interessante anche per l'impaginazione e la grafica)
Tartarughe divine di Terry Pratchett (saggezza, cinismo, sarcasmo, una strepitosa tartaruga divina, un profeta perfetto, preti, soldati, filosofi e aquile. Non tra i più esilaranti, ma pur sempre Pratchett)
Le luci nelle case degli altri di Chiara Gamberale (non è Arrivano i pagliacci, c'è più sforzo e molto impegno, ma resta quel tralerighe struggente di un anima che si sente difettosa e che sa parlare con le sfumature)
Demoni, istruzioni per l'uso di Christopher Moore (al solito, c'è da ridere di gusto tra mostri e demoni)
Il dio del massacro di Yasmina Reza (gran testo teatrale: rapido, incisivo, cinico)
King King Girl di Virginie Despentes (un'invettiva contro i luoghi comuni, i pregiudizi e le ipocrisie che orbitano attorno al concetto malato di femminismo, di femminilità e di ruoli)

E, va da sè, un ottimo regalo di Natale da fare o da chiedere resta Chanel non fa scarpette di cristallo ;)

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