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un-tuffo-nella-luceRomagnoli, con la sua inconfondibile eleganza, rielabora due suoi temi ricorrenti: l’ergastolo che è il sopravvivere a una perdita irrimediabile e l'affanno di corazzarsi (inutilmente) .

Benny vive in cima a un grattacielo, di fronte alle torri gemelle, protetto da una barriera di vetro da cui guarda fuori e che, come per il Capitano Solo della nave in bottiglia, lo dovrebbe difendere dal mondo esterno e da qualunque rischio di provare dolore (altresì da qualunque possibilità di vivere). Perchè Benny fugge qualsiasi emozione forte e l’unica cosa che desidera è non soffrire.

Ma non c'è difesa contro l'impossibile. Puoi chiuderti in una torre per non soffrire e te l'abbattono. Qualcuno ha un piano più esagerato del tuo, sempre.

In sfregio a qualsiasi nostra corazza, i sentimenti trovano comunque un modo per raggiungerci, fosse anche passando da un impensato pertugio, mascherati da qualcosa di diverso e apparentemente gestibile, e alla fine arrivano anche da Benny, ogni mercoledì sera tra mezzanotte e l’una.

Fino a quando di fronte a lui, l’11 settembre 2001, crollano le torri gemelle e Benny sa che non è la fine del mondo, soltanto quella del suo mondo. Ora gli tocca la vita: è con il dolore che, finalmente, si annuncia.

E in questa sua fuga cieca dal dolore, l’unica strada che trova è quella di cercare di capire i colpevoli fino ad amarli e far parte di loro. Perché solo quello può rendere accettabile la sua perdita.

Allora sì che tutto si tiene, nulla fa più male, ogni cosa diventa tollerabile perché giusta.

Perché quando perdi il tuo futuro cambi completamente. Non c'è altra strada se non quella che devia.

Dopo uno è la stessa persona? Certo che sì. Certo che no. Metà di lei è morta quel giorno. L'altra metà sopravvive dentro una persona diversa.

Per alcuni anni Benny diventa una persona diversa incontrando persone, culture e religioni differenti tra loro fino a comprendere, alla fine e in tempo, che è meglio non credere piuttosto che credere in cose sbagliate.

Belli i personaggi, completi con ognuno la propria storia, ognuno tassello importante per intravedere cosa c’è dietro i luoghi comuni che stanno scrivendo la nostra storia contemporanea.

Anche le persone buone possono fare cose terribili.

A volte lo fanno per lasciare una vita migliore a chi amano, a volte perché non hanno scelta, a volte per infelicità.

Delicata ed essenziale la voce di sottofondo, che compare a metà e torna poco prima del finale, di quella parte pura e profonda rappresentata dalla fede nella semplicità, nella gentilezza e nell’umiltà.

Di questo romanzo ho trovato assolutamente perfetta la prima parte, incompleta la seconda e sono rimasta perplessa sulla terza dove mi ha graffiata la percezione di una leggera retorica.

Quattro stelle su cinque. Leggetelo.

 

 

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