Non so spiegarmi per quale ragione, in questi giorni, mi ostino a guardare Parenthood, annoiandomi.
Mi irrita quasi tutto, di questo serial: i personaggi, le situazioni, i dialoghi. Eppure persisto. Sono a metà della seconda stagione, non ho ancora cambiato idea, eppure persisto.
Ad ammiccare in attesa ho Game of Thrones, Rome, The Newsroom, Breaking Bad, Community, Damages, Dexter, Parks and Revolution e persino le ultime tre serie di West Wing.
Ma io, con ottuso accanimento, continuo a provocare me stessa propinandomi questi insopportabili parenti stracolmi di buonismo e di politicamente corretto, che considerano gravissimo rispondere in modo leggermente stizzito e si prostrano in scuse, che discutono sempre civilmente al limite dell'inverosimile, in un programma che sembra più un progetto didattico di educazione civica subliminale che un serial tv.
Ho iniziato a guardarlo perchè c'era Lauren Graham e nonostante ci fosse quell'asparago bollito di Peter Krause (che per a me misteriose ragioni ha lavorato con Sorkin in Sports Night ed è anche stato protagonista di uno dei serial più belli, Six Feet Under, e di The Lost Room, mica robette da dilettanti), ma adesso devo farmene una ragione e rinunciare a questo accanimento.
Non sono il target giusto per Parenthood. Prendiamone atto.
Ogni puntata vengo assalita dal desiderio impellente di entrare nella scena, urlare come un'isterica e schiaffeggiare qualcuno di loro con un guanto di carta vetrata. Non va bene, non è sano.
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