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1257411844422_1Oggi è uscito il sole e come lumache dopo la pioggia o minatori nel giorno libero i berlinesi si sono riversati sulle strade, assorbendo tutti i raggi a disposizione, incuranti di quelli che comunque erano 5 gradi, non esattamente un caldo tropicale.

Noi abbiamo condiviso lo stesso entusiasmo, lo stesso bisogno e la stessa reazione ed eccoci, dopo un'ipercalorica colazione a base di torta al cioccolato e tchai da Amour Fou, incamminarci verso un paio di punti chiave di questa città: Bernauer Straße e il Mauerpark.
Non fate quelle facce, ora ve lo dico di cosa sto parlando.

Del muro di Berlino immagino abbiate sentito dire, diamolo per certo. Bene, in Bernauer Straße hanno creato un memoriale del muro particolarmente intenso per la sua semplicità. Interamente all'aria aperta, senza recinzioni (sarebbe paradossale), si cammina tra fotografie, totem con video e cenni storici, segni sul terreno in memoria delle case abbattute per costruirlo o immagini in trasparenza delle persone uccise nel tentativo di scavalcarlo. Ho guardato i volti di uomini e donne ammazzati per sentirsi liberi, nel mio stesso continente, mentre io andavo a scuola, litigavo per il posto accanto al finestrino sul pullman della gita di classe, piangevo per amori di un'estate o davo esami universitari.
A un'ora di aereo da me quelle persone morivano. Retorica? Sì, senza dubbio. Realtà? Anche.

Il rispetto che i berlinesi hanno per questi luoghi fa riflettere. In questa città Hitler ha dato il suo peggio e un muro l'ha amputata per ventott'anni in un'epoca moderna e altrove democratica. Hanno una coscienza storica temperata come la punta di una matita e una consapevolezza della libertà conquistata che li rende esempi di civiltà.
"Capisci perché non hanno battuto ciglio quando l'anno scorso una partita di cetrioli ha ucciso 19 persone?" mi ha detto la Seze. "Sono imperturbabili e di una pragmaticità che dovrebbe fare scuola".
Già.
Basta guardarsi in giro. Cominciano da piccoli: vedi pletore di bimbi e non ne senti piangere uno. I genitori sono intorno ma se un bambino cade a terra nessuno corre ad aiutarlo e a consolarlo per il tragico evento e il bambino lo sa, quindi cade e si rialza, in silenzio, come se fosse una cosa normalissima. Perché E' una cosa normalissima.
Se attraversi la strada col rosso o getti la carta per terra puoi star certo che qualcuno, educatamente, te lo farà notare spiegando che non si fa e tu non fai come in Italia, non lo insulti con arroganza dicendogli di farsi i fatti propri, ma gli dai ragione ed eviti di rifarlo.
Pedanti? Per niente. Il senso di libertà è palpabile. Ma la libertà è anche rispetto per gli altri, per le regole e per il luogo dove sei.

header1Ma vi sto annoiando, andiamo al mercato delle pulci in Mauerpark, dove con pochi euro puoi trovare una collana bellissima anni '70 o borsellini di pelle poco usati o dischi in vinile o miriadi di altre cose (compresi tedescotti di gradevolissimo aspetto che, ricordiamocelo, c'è il sole, arriva la primavera e gli ormoni alzano il capino).
In Mauerpark con otto euro hai il tuo banchetto e vendi quello che ti pare, dalle bombette anni '20 ai baschi fatti a maglia, dagli orecchini con meccanismi di orologi agli anelli fatti con le posate, e puoi passeggiare nel parco intorno ascoltando band di funky come la Rupert's Kitchen Orchestra ma soprattutto, se sei fortunato e io non lo sono stata, meno male che c'è youtube, puoi seguire il karaoke e farti un'idea di cosa significhi divertirsi senza a) prendersi sul serio e b) farti mille problemi.
Per esempio? Per esempio:

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