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Bene, è arrivato il momento di parlare del vestito rosso che non metterò mai più.

Dopo anni a sentirmi criticare perché vesto sempre di nero, ho approfittato dell’estate che incoraggia alla leggerezza e ai colori e mi sono comprata un vestitino rosso.

Per carità, niente Dolce&Gabbana, giusto una cineseria da sedici euriz da mettersi addosso senza troppo impegno, tanto per provare l’effetto di vestirsi di rosso senza maledire i soldi spesi per una cosa che si mette una volta e mai più.

Invece, quello straccetto di cotone, è stato il must dell’estate: comodo, fresco, coprente il giusto, veloce da indossare per non perdere il treno al mattino.

Niente di trascendentale, insomma: di un rosso deciso e di un cotone non trasparente, con la sua gonna morbida fino al ginocchio ha solo la particolarità di essere scollato. Non scollacciato: scollato. Una scollatura a V estivamente generosa che con l’abbronzatura e un paio di scarpette basse non dovrebbe gridare al mondo Le tette le ho solo io ma suggerire un più discreto Eh sì, fa davvero caldo...

 

Detto questo ho scoperto che agli uomini piace il rosso. Ma davvero un casino. Sembra che il loro neurone impazzisca e si tracanni una pinta di rum prima di lanciarsi addosso, abbastanza alla cieca, a tutto ciò di sferico che si muove, se coperto di rosso.

Sorvoliamo sugli sguardi famelici da marinai appena sbarcati dopo sei mesi di navigazione che mi sento incollata addosso quando giro in rouge: che i loro bulbi oculari rimbalzino pure allegramente purché il resto stia a garbata distanza. Non credo che riuscirei a reggere ogni giorno così, ma una tantum può far bene all’autostima.

 

Gli eventi che invece mi hanno fatto archiviare quell’abituccio da quattro soldi sotto la voce Non metterlo mai più per andare in giro da sola sono tre e i comuni denominatori di tali eventi sono, secondo me, indizi curiosi.

 

Due settimane fa, con addosso il Vestitorossochenonmetteròmaipiù, sono andata a fare la spesa in un supermercato abbastanza vicino a casa mia, verso mezzogiorno.

Tra gli snack e i succhi di frutta un tipo – normale, sui 40 anni - mi osserva, lascia la coda, si avvicina agli scaffali dove sto cercando il latte di mandorle, guarda in giro un po’ a casaccio fingendo disinvoltura, torna in coda, paga, va verso gli ascensori, mi aspetta lì (per circa un quarto d’ora), chiama l’ascensore quando mi vede spuntare col carrello, io ne prendo un altro, lui vede dove scendo, scende anche lui, mi segue fino alla macchina (io comincio a innervosirmi parecchio), arriva fin lì, si ferma e dice al nulla Oh, mi sa che ho sbagliato piano…

Ma va?

Mi guarda un attimo come in attesa di una qualche mia battutona, io accenno giusto un mezzo sorriso evitando di incoraggiare uno che mi ha pedinata dal reparto uova al posteggio e proseguo imperterrita a caricare la spesa in macchina lasciandolo al suo destino.

Uscendo lo noto seduto nella macchina accesa e ferma, in attesa di non so cosa. Lui parte e io gli sto dietro: non ho alcuna intenzione di farmi notare e seguire fino a casa.

 

La settimana scorsa torno nello stesso supermercato, combinazione nuovamente col Vestitorossochenonmetteròmaipiù e combinazione di nuovo verso l’ora di pranzo.

Faccio la spesa, scendo nel posteggio, stesso piano della volta scorsa, metto i sacchetti nel bagagliaio, apro la portiera, rispondo a una telefonata e resto a parlare in piedi di fianco alla mia auto.

Un tizio si avvicina con la macchina, si ferma e mi lampeggia. Boh, posti liberi ce ne sono, gli faccio cenno che non sto uscendo e continuo a parlare. Lui lampeggia ancora e fa il gesto del telefono con la mano, pollice e mignolo a mo’ di cornetta telefonica. Non capisco: gli dà fastidio che io sia al telefono? Bah. Continuo a parlare. Lui resta lì, lampeggiando, sorridendo e facendo il segno del telefono.

Termino la telefonata e mi avvicino, vai a vedere che è un mio amico e non l’ho riconosciuto. Tipico mio. Mi accosto al finestrino del passeggero un po’ titubante ma no, mai visto, non capisco.

Scusi, ha bisogno di qualcosa? gli domando perplessa notando i sei sacchetti di spesa famigliare che riempiono la sua macchina.

Lui sorride e senza alcuna esitazione mi dice Volevo sapere se posso conoscerti!

Non so descrivere l’espressione che ho fatto, so solo che lui ha cambiato la propria, ha spento il sorriso solare e ha balbettato No, eh?

Eh no!

Sussurra un Peccato, si scusa e se ne va.

 

Esterrefatta mi siedo in macchina e il mio vicino di posteggio, un signore ultrasessantenne che solo in quel momento capisco abbia seguito la scena, abbassa il suo finestrino del passeggero e con accento leggermente straniero mi chiede se sono di quelle parti.

Penso voglia chiedermi un’indicazione, dico di sì, lui chiede se abito in zona, io non capisco cosa possa c’entrare il mio stato di residenza con un’informazione stradale e lui perfeziona la domanda chiedendomi se sono già impegnata.

Sgrano gli occhi e rispondi di sì, se potessi gli snocciolerei anche i nomi dei miei cinque figli, quattro cani e soprattutto di un marito nerboruto e possibilmente poliziotto.

 

Giuro che quel vestito rosso non è da sgualdrina. Giuro. Ho dei testimoni.

Avevo anche le scarpette basse, gli occhiali e niente trucco.

Comunque da ora in poi è il Vestitorossochenonmetteròmaipiù.

 

Detto ciò, chiunque essa sia, chiedo scusa alla escort che evidentemente ha dato indicazioni precise su dove poter essere vista: ossia verso l’ora di pranzo, in quel supermercato, a quel livello di posteggio, con un vestito rosso e i capelli scuri.

Lo so che di questi tempi c’è crisi e che ormai di internet non ci si può più fidare: quanti clienti contattano splendide accompagnatrici per poi ritrovarsi davanti fanciulle diciamo diverse da quelle dei loro sogni erotici, quando non addirittura uomini o, peggio, rappresentanti delle forze dell’ordine armati di manette e sorriso soddisfatto mentre ripetono i loro diritti ad alta voce?

Sono rischi.

Per sicurezza immagino sia meglio offrire la possibilità di essere vista –e semmai scelta- in un luogo pubblico e innocuo.

Per cui, cara escort, temo di aver incidentalmente usato il tuo codice e di averti fatto perdere tre clienti.

Scusa e non cambiare i riferimenti: funzionano.

 

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