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IMG-20130215-00848Non è che son pigra, è che in questi giorni ho mezza Pholpo in visita a Genova e sto cercando di essere un buon Cicerone, compensando le mie incommensurabili lacune storiche con il gusto delle nostre golosità locali.
La merenda coi cioccolatini di Zuccotti, la focaccia al formaggio sulle panchine della passeggiata Nervi, la focaccia calda mangiata camminando mentre si va a prendere i pansoti e il sugo di noci da mangiare a pranzo possono perdonare il non ricordarsi la storia delle mura del Barbarossa e perché il Mercato Orientale si chiama così.

Tra l'altro, in questi giorni, Genova ha deciso di essere più splendente che mai: il sole smentisce l'inverno, accompagnando le nostre infinite camminate con quella quindicina di gradi che rende tutto più tiepido, e un'improvvisa -e scioccante, per me- affabilità dei genovesi smentisce tutta la preparazione psicologica che io avevo impartito alla mia ospite, per prepararla all'impatto col tipico autoctono.
Per parafrasare un noto tormentone: la torta di riso non solo non è finita, ma i commercianti te la offrono col sorriso appena varchi la soglia dei loro negozi, provocando a lei lo stupore del piacevolmente inatteso e la critica verso il mio scetticismo sui miei concittadini, a me lo sgomento di sentirmi vittima di una candid camera.
Comunque: son tutti deliziosi, a Genova, negli ultimi due giorni. Vi suggerisco di approfittarne.

Pur non avendo time table programmate, le nostre ultime giornate si sono autonomamente riempite di eventi e incontri, germogliando una serie di aneddoti di grande soddisfazione e confermando, ce ne fosse stato bisogno, il superpotere dell'improbabilità e della surrealtà con cui io e la mia amica conviviamo dalla nascita. Anzi, a dire il vero si sente l'aria di vacanza dei Dii, perché tutto sommato ogni cosa avviene con grande rilassatezza.

Ma forse voi volevate sapere di Milano.
E' andata benissimo, la sala delle presentazioni della Libreria Tadino era gremita di persone, mi dicono che saremo stati una cinquantina, Zorro ha fatto la sua capatina anche lì (grazie Maria!), è stato inevitabile parlare di gatti, mio malgrado, ma anche dell'amicizia tra diverse generazioni, abbiamo cercato di limitare gli spoiler di chi era desideroso di condividere il proprio entusiasmo, abbiamo riso molto, soprattutto di me (ma anche con me), abbiamo mangiato cose strane e colorate di cui non ho capito l'origine ma buonissime e insomma, come sempre anche a Milano mi sono sentita a casa.

E siccome non ho foto della presentazione, approfitto di questo post per mostrarvi il famigerato pozzo di Zorro, ossia il passaggio segreto alla sua dépendance al Parco di Nervi. E' da lì che passava quando veniva a salutarmi tantissimo...

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