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Quand'ero piccola mi portavano spesso a giocare al Parco di Nervi. Era vicino a casa, ci si arrivava a piedi e poi c'erano un sacco di animali.
Anche molti bambini, ma ero disposta a tollerarne la presenza in cambio dei bestini con cui potevo sollazzarmi.

Lì potevo, a mio piacere, accarezzare il pony che portava il carretto dei bimbi in giro per il parco, pulire lo stagno dall'invasione della mucillaggine (mi piaceva molto pulire lo stagno, mi sentivo grande e responsabile nell'ammonticchiare schifosissime erbe bagnate deturpando tutto il bordo ma facendo ordine nella "casa dei pesci e delle rane"), osservare incantata frotte di girini che sguazzavano, cercare di prenderne alcuni, adottarne altri a mio parere solitari, acchiappare ranocchie, rincorrere i cani a spasso per il parco e soprattutto, SOPRATTUTTO, dare le noci agli scoiattoli.

Non era concepibile andare al Parco di Nervi senza un sacchetto di frutta secca, non lo è tuttora.

Si battevano due noci una contro l'altra finchè non arrivava lo scoiattolo, spesso più di uno. A volte gli si lanciava la noce a poca distanza e lo si osservava correre a prenderla e portarsela via, su di corsa per l'albero. A volte si aspettava pazientemente che lui venisse a prenderla dalle nostre mani, per poi correre via velocissimo.
Ogni volta era una gioia immensa. Una di quelle cose che ci si precipita a raccontare al papà o alla mamma appena si rientra in casa.

Quei bastardelli dalla coda folta ci hanno sempre sfruttati come meritiamo, rimpinzandosi e trattandoci di anno in anno con sempre maggiore insolenza.
Ormai gli sciuridi ti vengono incontro, ti si piazzano davanti e ti squadrano con disapprovazione e un vago disprezzo quando tu, sprofondando nel senso di colpa, realizzi di non avere nulla da dargli.
Forse anche per questo non è concepibile andare al Parco di Nervi senza un sacchetto di noci.

Stamattina ho deviato la mia camminata veloce e dalla passeggiata Nervi sono entrata nel Parco, ritrovandomi in un film della Disney.
Erba verde perfetta, passerotti svolazzanti e sospetto fischiettanti, scoiattoli che mi attraversavano la strada e si fermavano a guardarmi, classi di bimbi colorati e felici che si aggiravano armati di frutta secca, cani che scorrazzavano, ragazzi che giocavano a palla senza disturbare nessuno, vecchietti che leggevano il giornale sulla panchine e davano briciole ai piccioni.
Poi, nel mio ipod è partita A Forest dei Cure e mi sono ricordata che stanno per sterminare gli scoiattoli del Parco e il mondo è tornato alla realtà.

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