25ore-di-grande-frescoPrima di tutto la notizia importante: Guido Catalano, Matteo Negrin e Federico Sirianni ce l’hanno fatta.
Ieri sera, i Tre Follissimi, hanno concluso, all’ART IN TOWN di Torino, 25 ore di GRANDE FRESCO , the longest world comedian live-show, e ora possono aspirare a buon diritto a entrare nel Guinnes dei Primati.

Una ola per loro che in questo momento immagino sversi a letto con la bolla al naso e il cervello in off.

Ieri l’atmosfera all’Art in Town era allegra, vivace, divertita e divertente.
Quando sono arrivata Federico (Il Sirianni) aveva già segnato negli occhi qualcosa come “non dormo da una ventina di ore ma sono felice” e benchè fossero le due di un sabato pomeriggio, la sala era gremita.
Non c’è mai stata meno gente di così, anche stanotte, anche stamattina presto” mi dice sorridendo.
Intorno, postazioni radio e telecamere assicuravano la messa in onda in tempo reale di quell’ambaradàn.*

Di cui ho fatto parte anch’io a partire da quel momento.

Nel backstage, ovvero una stanzetta con un tavolo ricoperto di patatine e ciotolone di pasta al sugo a cui attingere liberamente, firmo la mia presenza nell’elenco degli ospiti e ottengo un buono per qualcosa di alcolico. Evito di dire che sono praticamente astemia e mi avvicino furtiva al cartoccio di succo d’ananas. Ovviamente ancora sigillato (si, sono io quella che beve succo d’ananas, lo confesso. Quell’unica su un centinaio di persone presenti, già…).

Dopo i Gregari in fuga tocca a te. Hai quindici minuti. Quanti pezzi leggi?” mi chiede il  direttore di scena che, da vero e proprio arbitro, manteneva una rigorosa tabella di marcia.
Oddio, non ho mai misurato i tempi.
Nessun problema, tu guarda me ogni volta che finisci un pezzo. Io ti dico se c’è il tempo per leggerne un altro“.
Ok, capo. Sono nella tabella di marcia, sarò un bravo ingranaggio.
Dura vita per i granelli, da queste parti.

Alle 15.00 è il mio turno e, mentre leggo Biancaneve a una trentina (più circa cinquantamila connessi online*, urgh) di ridanciani spettatori, con Federico che mi accompagna alla chitarra suonando I sogni son desideri, scoccano le 19 ore di maratona.  YEAH
Festeggiamo insieme alla gettonatissima Raperonzolo. Poi basta, il tempo scade.

Mi godo il resto dello spettacolo tra cui la canzone intelligente, il grande classico, poeti demenziali, musicisti strepitosi, il momento dello sponsor ovvero un brindisi dei Tre Follissimi a flaconcini di ginseng, guaranà e cola e un sacco di fantastiche varie & eventuali (purchè nella tabella di marcia).

Grazie ragazzi, è stata una bellissima avventura e averne fatto parte mi fa gongolare l’orgoglio.

 *
Già, perchè, WHOPS, non ve l’avevo detto, ma avreste potuto ascoltarmi su
www.gruradio.it o vedermi in diretta su www.artintown.it :0)
P’cato, ve la siete persi anche stavolta.

PS
Non c’entra niente, ma sul treno del ritorno ho assistito, mio malgrado, alla vita di una storia d’amore.
In due ore e venti il giovin fanciullo accanto a me, a occhio maggiorenne da pochissimo, ha lasciato la fidanzata, poi ci ha litigato, poi ha preteso chiarimenti, poi l’ha insultata pesantemente, poi l’ha lasciata di nuovo (quando si erano rimessi assieme? giuro, non sono andata in bagno), poi le/ci ha spiegato perchè era arrabbiato, poi l’ha insultata di nuovo, poi l’ha tempestata di domande su cosa aveva fatto, dove, con chi, perchè, poi ha discusso animatamente con lei, poi hanno parlato pacatamente, poi si è arrabbiato di nuovo, poi non ha risposto (già, perchè il tutto avveniva telefonicamente e suddiviso in decine di puntate, ovvero di telefonate di lei).
Quando siamo arrivati in stazione si erano rimessi assieme.
Perchè l’amore vince su tutto :0)

Peace and love