Nessuno mi aveva detto che la parte più divertente del pubblicare un libro sta nelle presentazioni.
O forse sono fortunata io.
Comunque alla fine succede sempre che ci si diverte un botto e qualcuno riesce a farmi bere (il che mi fa sorgere il sospetto che confessare d'aver scritto le fiabe più demenziali sotto l'effetto del bacardi breezer non sia stata un'idea furbissima. Per la mia salute, intendo. Perchè a quel punto diventa una specie di sfida riuscire a farmi ubriacare in diretta. E non è che ci voglia moltissimo...).
Ma il mio organismo, decisamente più intelligente di me, sta facendo progressi degni di un bevitore gregario.
E questo era lo spoiler sulla presentazione di ieri sera all'Ippogrifo di Castel San Giovanni.
Ma so che non vi basta, avidi.

Be', è stata semplicemente strepitosa.
Ammonticchiati su poltrone, divanetti, scale, panche, in piedi, dietro cappotti appesi e giacche in vendita eravamo un mucchio.
Un dj ha messo musica fighissima e Renzo (il Bassi) dell'Ippogrifo aveva preparato un mangiadischi blu e il 45 giri di A mille ce n'è come colonna sonora d'apertura dell'incontro.
In caso di problemi tecnici c'era il piano B: Silvia Pagani, la mia brillantissima, preparatissima e simpaticissima presentatrice, la sapeva tutta. Come ha dimostrato canticchiandola senza esitazioni.
Ok, aveva un negroni in circolo ma mi pare d'aver capito che da quelle parti un solo negroni faccia l'effetto di un succo di frutta.
Io invece avevo in vena due bicchieri di moscato, perchè avevano pensato anche a me e sapevano che mi sarebbe piaciuto. Dannati.

Ok, adesso che non devo fare finta di essere disinvolta e spavalda posso dirlo: quando ho cominciato a parlare e poi a leggere, c'era un silenzio di tomba e solo svariate gradazioni alcoliche in corpo mi hanno dato abbastanza carburante per mantenere un'allegra sicumera fino alla fine.
Una delle mie personalità multiple, la Spettatrice, scrollava la testa mormorando Sono tutti serissimi, si stanno annoiando come licheni al sole, si stanno anche chiedendo cosa ci facciano qui, a qualcuno sei pure antipatica, glielo si legge in faccia, sbrigati, falla finita e con non chalance allontanati appena puoi.

MA POI sono scoppiati risate e applausi, sono arrivati numerosissimi complimenti e sono state richieste un sacco di dediche sul libro.
Silvia (la Ferri), versandomi il terzo bicchiere di moscato, ha esclamato entusiasta Hai visto come stavano tutti attenti? Che silenzio!!!
Eh...

Del resto ero tra emiliani e chi mi conosce sa del mio inguaribile debole per questa razza superiore. Potevo tornare delusa da una serata in Emilia? Impossibile. Le statistiche sono completamente a mio favore.
Ordunque, come i più sagaci di voi avranno intuito, ci siamo divertiti moltissimo.
Ho conosciuto persone meravigliose, abbiamo riso e bevuto (alternativamente e per ore) e persino i Link Quartet, presenti al completo, si sono portati a casa una copia di C'era una svolta. Mi dicono che questo sia un fiore all'occhiello che posso mettere a curriculum.

Dopo l'incontro ci siamo trasferiti al Caffè Mazzini attraversando la strada, dove Daniele ci aspettava (grazie Daniele per il prosecco, per il rosato e per il ciliegiolo. Meno per l'applauso che hai fatto scattare in tutto il bar quando sono arrivata, se avessi potuto mi sarei infilata nella bottiglia vuota di Bonarda che stavi gettando...).

Aperta parentesi
Da brava nevrotica latente ho viscere particolarmente incazzose, il che mi impone di evitare accuratamente lieviti, maiale e tutti i suoi derivati, alimenti che fermentano, alcol.
Da corruttibilissima golosa quale sono ho divorato tartine, pancetta sublime, salame da urlo e bevuto come un'alcolista.
Ero nel piacentino, gente!
Chiusa parentesi

E ora veniamo all'aneddoto della serata.
Verso le nove passate e varie bevute, ci si chiede dove andare a cena. Si vagliano le opzioni. Ci si consulta.
Io me ne sto, ovviamente sono ostaggio volontario dei miei ospiti. Oso solo dire Be', ma dalle vostre parti non avete dei primi fantasmagorici?
All'unanimità gli astanti esclamano i tortelli con la coda!
Ovvero, mi viene spiegato, pasta fresca ripiena a forma di panzerotto ma col codino di pasta solo da un lato.
Inconsapevolmente, percepisco di aver assegnato una missione.

Anna decide che si va tutti a casa sua. Ed è granitica.
Il problema, a questo punto, è procacciare la decantata pasta ripiena. Perchè non si transige neanche su questo punto.
Con disarmante spirito di intraprendenza, qualcuno scopre (o si ricorda o lo estorce, non saprei davvero) l'indirizzo della signora che ha il negozio di pasta fresca lì vicino e va a citofonarle. Ma la cosa veramente stupefacente, per me che vengo dalla Liguria, è che la signora scende, apre il negozio e fornisce tortelli con la coda (vi sfido a farlo a Genova!).
Tortelliconlacodamuniti traslochiamo a casa di Anna e Giancarlo (scusa Giancarlo, volevi guardare la partita in santa pace, lo so), ci dedichiamo ai preparativi (addetta al parmigiano da grattugiare, presente!), poi spazzoliamo cofanate di gustosissimi tortelli e la serata prosegue tra questo gruppo di amici da una vita, per me solo di passaggio ma indimenticabili (grazie Anna per l'ospitalità).

L'Ippogrifo aveva promesso una festa e ha mantenuto la promessa.

Grazie a tutti, ragazzi.
Ho fatto un pieno di Starbene che posso vivere di rendita per una settimana :0)

 
Ps
Grazie anche alla signora che ha il negozio di pasta fresca.

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