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il-segreto-dei-suoi-occhiIn questi giorni sto recuperando alcuni film che mi sono persa la scorsa stagione. Per lo meno quelli che meritavano.

Il segreto dei suoi occhi me lo hanno consigliato talmente in tanti che non potevo arrivare all'inizio della nuova stagione cinematografica senza averlo visto. Così, qualche giorno fa, ho colmato la lacuna.
Lo dico subito: valeva la pena di vederlo.
Anche se, non me ne vogliano i miei amici cinefili e pluriesperti, tutte le volte che qualcuno dice è il film più bello della stagione immancabilmente mi alza le aspettative più del dovuto.
E' un film molto bello, anche se magari non il migliore della scorsa stagione (e con questa mi sono appena annodata parecchia corda attorno al collo da sola, visto che al momento non mi viene in mente un titolo alternativo da candidare).

Ambientato in Argentina in vari periodi storici grazie a un ben calibrato gioco di flashback e recitato da un ottimo e credibilissimo cast, la vera forza di questo film è la vicenda umana di alcune esistenze spezzate da un evento tragico.
Solo in sottofondo si sfiora il periodo del regime peroniano dando un po' per scontato che lo si conosca perfettamente (e questa secondo me è una pecca: troppa superficialità per raccontare un contesto che in realtà determina una parte importante della storia).

Forse il comune denominatore è la perdita della persona amata -vuoi perchè non si è mai stati considerati da lei, vuoi perchè stuprata e uccisa, vuoi perchè è mancato il coraggio di dichiararle il proprio amore - ma sarebbe davvero banale sintetizzare questa come una storia d'amori perduti, inseguiti, violentati o non corrisposti.

Le emozioni forti arrivano per il senso di ingiustizia, per la debolezza di un amico leale, per il suo sacrificio, per il conflitto tra ciò che è giusto è ciò che la legge permette, per la ricerca ossessiva della verità, per la dedizione di un uomo che sceglie di incarcerarsi per sempre nell'illusione di essere risarcito per una vita piena di niente.

Riesce a far ridere, indignare, parteggiare, sperare, intristire, turbare, sorprendere, commuovere. E non è poco.

Negli occhi delle persone si leggono segreti e verità.
Ma la più importante di tutte è quella che scopre il protagonista, che per scelta ha sospeso il proprio profondo sentimento per una donna, cristallizzandolo, rassegnato al destino che, si era convinto, non aveva previsto quell'amore in quella vita.
Sono venticinque anni che mi ripeto "era un'altra vita, non chiedere, non pensare". Ma non era un'altra vita, era questa. E' questa.

E questa consapevolezza concede un lieto fine che ormai non si sperava più.

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