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Stasera al Teatro Stabile di Genova debutta Otello.
Tutta una roba di intrighi, passioni, paure, gelosia e assassinii, cose tragiche insomma.
Otello il moro, un Generale della Repubblica Veneziana, parte alla volta di Cipro per combattere i turchi insieme al suo Luogotenente Cassio, al suo Alfiere Iago e a un sacco di altra gente che contribuirà a far casino.
I turchi manco li vediamo, una tempesta li fa fuori dalla storia prima ancora che dicano ambarabacciccicocò, quindi quel bailamme di gente un po' veneta e un po' no si ritrova su un'isolotto dove, come Lost insegna, si va fuori di testa con la rapidità di un fulmine.
Non possono mancare le mogli da uccidere, i fazzoletti galeotti, gli amici viscidi e una manciata di paranoie risolvibili con una comunicazione chiara e diretta che però, notoriamente, deve mancare in qualunque testo teatrale, sennò addio pathos.

Iago vuole soffiare il posto a Cassio e per farlo, dopo aver astutamente tramato con Roderigo, usa la propria moglie, Emilia, per far arrivare nelle mani di Cassio un fazzoletto di Desdemona, la moglie figa di Otello.
E' un fazzoletto, che sarà mai, ma stiamo parlando di una tragedia shakespeariana, mica di una sit-com.
Iago fa notare a Otello il pezzo di stoffa nelle mani di Cassio e fingendo candore bisbiglia illazioni e sospetti che fanno presa sul moro con incredibile facilità, montandogli la rabbia come albume.
Ormai cieco e sordo per la gelosia, Otello scarta l'ipotesi di gestirla diplomaticamente e va dritto al sodo, ammazzando Desdemona. D'altra parte, oh, Cassio quel fazzoletto lo ha, non si può negare l'evidenza.
Emilia, un filo turbata dal gesto drastico del Generale, spiega la storia del fazzoletto svelando così anche il doppio gioco del marito Iago, che senza tergiversare la uccide.
Otello, scoperto l'errore, si uccide. E siamo a numero tre cadaveri.
A quel punto Iago viene condannato alla tortura e Cassio, bè, Cassio, che alla fine dei conti ha solo tenuto in mano un fazzoletto*, diventa il nuovo Generale.

Io non so se ho voglia di tragedia, stasera.

*Si narra che la canzone "Dammi o bella il tuo fazzolettino" l'abbia scritta Cassio sotto pseudonimo.

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