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Sex&TheCity è stata una delle mie serie tv preferite.
Brillante, ironica, esplicita senza mai essere volgare, spiritosamente spregiudicata, veritiera sulla visione sessuale di noi femminucce, ottima sceneggiatura, recitazione dignitosa, buona costruzione dei personaggi, fantastica ambientazione.

So che gli uomini non la amano.
Anche se spesso sono uomini che ne hanno viste giusto un paio di puntate e poi han gettato la spugna.
Solitamente la liquidano dicendo: la tipa, lì, la scrittrice, è un cesso che non toccherei neanche con un bastoncino di legno; la rossa, lì, l'avvocato, è un uomo; la bionda, lì, la ninfomane è una baldraccona da sbarco; la mora, lì, quella perbenino, è la più carina ma così bon ton che è difficile stuzzicar l'ormone e poi sono quattro cretine che ce l'hanno con gli uomini, che fan le zoccole su e giù per manhattan, le situazioni sessuali che raccontano non sono credibili (ehm...cough cough...certo, tesoro, certo), mister big non capisco perchè vi piaccia tanto e poi si vestono malissimo.

Riguardo la serie tv, non sono affatto d'accordo (a parte le valutazioni estetiche sulle ragazze che, ci mancherebbe, sono soggettive). Per apprezzare Sex&TheCity serve più tempo, bisogna guardarne un po' di puntate, conoscere i personaggi e coglierne lo spirito.

Ma per questo sequel del già non tanto un granchè primo film, è come se qualcuno avesse detto Avete presente quello che pensano gli uomini di Sex&TheCity? Trasformiamolo in un film. E peggioriamolo amplificandolo.

Ed ecco che abbiamo Sex&TheCity 2.

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Quattro donne invecchiate e ricoperte di cerone, che si vestono nei modi più assurdi e improbabili e che recitano facendo la caricatura dei propri personaggi, vanno a Marrakesh (ma diciamo che sono ad Abu Dhabi), in un villaggio extra lusso con ridondanze e opulenze pari solo ai loro abbigliamenti, per dimostrare quanto possano essere cafone, volgari e squallide quattro americane frustrate e ignoranti.
Il copione è un noioso snocciolamento di battute di infimo livello, spesso incastrate a forza nel contesto, l'unico trionfo è quello del cattivo gusto, la ninfomane in menopausa dichiarata tocca baratri di trivialità da far impallidire i fratelli vanzina e non ci viene risparmiato lo stereotipo della donna araba velata di nero ma sotto vestita dolce e gabbana (perchè Noicheabbiamofattoilfilm non giudichiamo, ma in fondo lo pensano tutti che la moda occidentale è una metafora di libertà sessuale, no?), con una ruffiana dichiarazione di politically correct rappresentata dal vecchietto del suq onesto che tiene e restituisce documenti e acquisti alla scivertata (perchè Noicheabbiamofattoilfilm lo sappiamo che ci sono anche arabi buoni, visto? Ne abbiamo messo uno!).

Mi ero preparata a vedere un brutto film.
La seconda operazione nostalgica da cui sarei uscita dicendo Mh, non un granchè, per niente all'altezza della serie, ma dai, ci stava. Che si mangia?
Non ero affatto preparata a un film COSI' brutto.
Per fortuna c'era un ristorante giapponese vicino al cinema.

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