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Indecisa tra il gettarmi nella scrittura del secondo libro (che il primo già è in circolo e il terzo già lo scrissi) o il concentrarmi sulla cover da scrivere per il concorso di Letteratura Rinnovabile a cui mi hanno iscritta nella categoria "fantastico", sono andata al cinema.
Non vorrei mai diventare una personcina logica prevedibile.

Escludendo a priori i cinepanettoni di cui ridonda puntualmente questo periodo infausto, ho optato per Sherlock Holmes.
Perchè a Robert Downey Jr. non resisto e non intendo resistere me ne capitasse l'occasione (lo metto nero su bianco caso mai lui non mi stesse contattando per timore di un rifiuto...).

Se non siete dei puristi appassionati di Sir Arthur Ignatius Conan Doyle e del suo estremamente britannico personaggio, vi divertirete un sacco.
Buon cast (Jude Law tanto impomatato ma il faut, il faut), grandi scenografia, fotografia, luci e costumi, belle musiche (molta Irlanda, me contenta), sceneggiatura brillante.
Insomma la storia regge, la struttura è solida, c'è molta ironia e d'accordo che il film è praticamente fatto su misura per il fascinosissimo e scompigliato protagonista, che il ritmo è quello di un film d'azione americano, che qualche altro taglio (magari non delle scene che si usano nel trailer...) ci starebbe e che l'annuncio finale di un sequel è di una ruffianeria da manuale, però, gente, è fatto bene ed è divertente, se vogliam far gli intellettuali non è il periodo giusto.

Ma se alcuni di voi sono amanti del "vero" Sherlock Holmes, vorrei segnalarvi un libro scritto egregiamente da un amico che si è cimentato in una riuscitissima ricostruzione storica di una Genova fin de siécle, rendendola palcoscenico di un'avventura del famoso investigatore londinese, il quale, nella città Superba, seguirà le tracce del Cannone di Paganini.
Giovanni Giaccone, con La sparizione del violino, edito da De Ferrari, ha scovato personaggi ed eventi reali e ha saputo evocare la penna di Doyle, scrivendo un libro capace di divertire attraverso una lettura leggera e incalzante che però non rinuncia a uno spessore culturale e letterario di gran livello.
Io vi consiglio caldamente di leggerlo, ne vale la pena.

lasparizionedelviolino

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