Indecisa tra il gettarmi nella scrittura del secondo libro (che il primo già è in circolo e il terzo già lo scrissi) o il concentrarmi sulla cover da scrivere per il concorso di Letteratura Rinnovabile a cui mi hanno iscritta nella categoria "fantastico", sono andata al cinema.
Non vorrei mai diventare una personcina logica prevedibile.
Escludendo a priori i cinepanettoni di cui ridonda puntualmente questo periodo infausto, ho optato per Sherlock Holmes.
Perchè a Robert Downey Jr. non resisto e non intendo resistere me ne capitasse l'occasione (lo metto nero su bianco caso mai lui non mi stesse contattando per timore di un rifiuto...).
Ma se alcuni di voi sono amanti del "vero" Sherlock Holmes, vorrei segnalarvi un libro scritto egregiamente da un amico che si è cimentato in una riuscitissima ricostruzione storica di una Genova fin de siécle, rendendola palcoscenico di un'avventura del famoso investigatore londinese, il quale, nella città Superba, seguirà le tracce del Cannone di Paganini.
Giovanni Giaccone, con La sparizione del violino, edito da De Ferrari, ha scovato personaggi ed eventi reali e ha saputo evocare la penna di Doyle, scrivendo un libro capace di divertire attraverso una lettura leggera e incalzante che però non rinuncia a uno spessore culturale e letterario di gran livello.
Io vi consiglio caldamente di leggerlo, ne vale la pena.
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